In una intervista, Agostini ha parlato di quanto accaduto tra Marquez e la Honda, bacchettando la casa giapponese per l’epilogo della vicenda.
Era il 2013 quando la Honda si presentò nel Mondiale MotoGP con un giovanissimo Marc Marquez in griglia accanto a Dani Pedrosa. Sembrava una scommessa, invece lo spagnolo ha fin da subito stupito tutti, andando prima a vincere dopo pochi GP la sua prima corsa nella classe regina, poi a fine anno il Mondiale (un record). Da quel momento in poi una storia durata 11 anni, tra le più vincenti della storia delle corse motociclistiche.
I numeri parlano chiaro: 59 vittorie, 101 podi, 64 pole position e 6 titoli mondiali conquistati. E potevano essere ancora più grandi questi record se non fosse stato per quell’incidente a Jerez nel 2020 che ha minato la salute di Marquez, e che ha dato il via al periodo nero di Honda, che ora si ritrova senza un pilota di punta.
Ha fatto discutere soprattutto il modo amichevole in cui si sono separate le parti. Anche perché è stato Marc a rompere con la casa giapponese, visto che il contratto sarebbe scaduto solo nel 2024. In altri tempi si sarebbero dovute pagare penali, invece la Honda ha deciso di non andare alla guerra con il suo “figlioccio”.
Agostini bacchetta Honda sul caso Marquez
Il caso dell’anno ovviamente non poteva non toccare un grande campione come Giacomo Agostini, che nella sua carriera è stato anche manager proprio nella classe regina. E a MowMag ha espresso tutto il suo stupore, in particolare evidenziando come non possa credere al fatto che Honda non abbia saputo offrire a Marquez tutte le garanzie per rimanere.
“Nella storia dello sport si sono sciolti matrimoni che sembravano indissolubili, per questo non mi stupisce che alla fine si separino“, ha ammesso il 15 volte campione del mondo, che si è detto stupito soprattutto dell’atteggiamento passivo della Honda, perché non perde un pilota normale ma un campione, l’unico che aveva e che li indirizzava nello sviluppo della moto. E ad Agostini fa specie vedere la Honda, tra le più forti si sempre, così “disprezzata” oggi dai piloti. Tanto che ammette: “Se fossi in Dorna mi chiederei seriamente se la Honda stia pensando di non continuare in MotoGP“.
Poi però l’italiano ha affermato che capisce le motivazioni di Marquez, perché tutti vogliono vincere. E poi “ci vuole coraggio per fare quello che ha fatto lui“. Anche Agostini crede che la scelta Ducati sia la più logica, anche se vorrebbe dire ancor di più che la MotoGP sarà un campionato monomarca. Ma si chiede come mai firmi con Gresini, un team privato, per un solo anno: “Forse c’è un progetto più grande in programma, magari con qualche grosso sponsor. Penso che sappia cosa stia facendo“. Ma è sicuro: se starà bene, lo spagnolo può tornare a vincere un Mondiale.
E ha chiuso dicendo che non vede l’ora di vedere ora come reagirà la Honda, quale pilota sarà scelto per sostituire Marc Marquez. Per ora però per la casa giapponese è notte fonda.