Il Giappone ha avviato una grande rivoluzione: il paese ha già abbandonato le motociclette elettriche. Ecco qual è l’alternativa selezionata.
Il cambiamento climatico sta influenzando le scelte di milioni di persone in tutto il mondo e di numerosi paesi, in particolar modo nel settore delle mobilità. L’Unione Europea vorrebbe infatti fermare la produzione di veicoli a motore endotermico nel 2035, soprattutto per migliorare la qualità dell’aria. Tuttavia, le auto inquinanti acquistate prime del blocco potrebbero continuare a circolare almeno fino al 2050, per questo motivo gli ingeneri stanno creando dei carburanti alternativi.
Un esempio è il famoso e-fuel, che verrebbe ottenuto sottraendo la dannosa anidride carbonica dall’atmosfera. Le idee innovative, nate per salvaguardare il pianeta, stanno progressivamente fiorendo anche nel settore motociclistico. Il Giappone, ad esempio, ha recentemente deciso di abbandonare l’elettrico per dirigersi verso un nuovo sistema.
Il Giappone rivoluziona il mondo motociclistico
Nell’attuale epoca, quasi tutti i paesi del mondo stanno sviluppando veicoli elettrici, le maggiori case automobilistiche credono infatti che l’elettrificazione sia il futuro. Tuttavia, il famoso marchio giapponese, Kawasaki, ha sviluppato una valida alternativa al consueto motore elettrico. Per la precisione, gli ingegneri hanno realizzato una motocicletta all’avanguardia, dotata di un sistema che sfrutta l’idrogeno come carburante. Quest’ultimo è un gas che può essere estratto dall’acqua o dal metano: una molecola d’acqua è infatti formata da due atomi di idrogeno e un atomo di ossigeno (H2O). Ciò significa che questo particolare gas si trova in abbondanza sulla Terra. Per quale motivo allora non viene utilizzato massicciamente nella mobilità? In realtà, attorno all’idrogeno ruotano innumerevoli problemi, alcuni dei quali riguardano l’ingombro e il peso delle bombole.
E non solo: la sicurezza è un altro fattore che preoccupa gli ingegneri, poiché si tratta di un gas infiammabile ad alta pressione. Molti produttori di auto e di moto hanno infatti iniziato a studiare e a sviluppare motori ad idrogeno da decenni, ma senza ottenere dei risultati soddisfacenti. Ad ogni modo, la Kawasaki è una delle pochissime case motociclistiche che è finalmente riuscita a creare una moto alimentata ad idrogeno, anche se è ancora un prototipo. I vertici dell’azienda giapponese lo hanno quindi chiamato Ninja H2 HySE, che è l’acronimo di Hydrogen Small Mobility & Engine Technology. Quest’ultimo possiede un motore 4 cilindri da 998 cc di cilindrata e 5 cartucce di idrogeno, collocate in una delle due valigie della H2.
Secondo gli esperti, raggiungerebbe la velocità massima di 320 km/h. Il progetto non è ovviamente ancora terminato, poiché bisogna risolvere tutti i problemi legati all’idrogeno. In passato, ad esempio, altri costruttori di veicoli abbandonarono questa tipologia di propulsione per svariati motivi. Alcuni problemi riguardavano pertanto l’eccessivo consumo: circa 50 litri ogni 100 chilometri. C’era inoltre la necessità di mantenere l’idrogeno allo stato liquido ad una temperatura di -253°C.