Sul web si sprecano video di confronti tra bolidi e auto elettriche. Stavolta protagonista è una moto stradale che ha sfidato uno storico fuoristrada.
Ogni giorno milioni di utenti sono in attesa di essere meravigliati da Youtuber in cerca di nuove sfide. Il mondo delle due e quattro ruote, in termini di vendite, non sta attraversando una nuova età dell’oro, e forse proprio per questo l’attenzione mediatica tende a virare su curiosità collaterali. Online si trovano filmati sempre più assurdi.
Per quale motivo una Suzuki GSX-R1000 dovrebbe confrontarsi su un terreno accidentato con una Toyota Land Cruiser non ci è dato saperlo. La moto giapponese, opportunamente, modificata per sfidare il 4×4 è stata maltratta su sassi, guadi e salite sullo sterrato. E pensare che la Superbike della casa di Hamamatsu è stata introdotta nel 1992 per demolire la concorrenza di Yamaha R1, Honda CBR e Kawasaki Ninja.
I modelli SRAD, K1, K2 e K3 sono i primi 600 della loro generazione ad abbandonare i carburatori in favore dell’iniezione elettronica, garantendo un clamoroso aumento di performance, unito ad una riduzione dei consumi. Quando venne lanciata sul mercato la moto giapponese lasciò tutti senza fiato. Al di là di una ciclistica futuristica presentava soluzioni tecniche all’avanguardia ad un prezzo alla portata. Le classiche colorazioni blu/bianco, rosso/nero e grigio/nero, divennero iconiche. Gli appassionati di Motorsport ricorderanno anche le livree replica Telefonica Movistar e Alstare Corona.
A differenza della concorrenza la GSX-R era, estremamente, agile e leggera. Il telaio in doppio trave di alluminio, oltre ad una coppia motrice brillante rispetto ai principali competitor, garantiva un piacere tra le curve estremo. L’erogazione era fluida, permettendo anche a coloro che non erano dei manici di arrivare ad ottenere una guida piacevole. Persino la sinuosa carenatura copriva, maggiormente, rispetto alle rivali. Lo 0–100 km/h era coperto in meno di 3,5 secondi e raggiungeva i 270 km/h. Ecco l’ultima novità del listino del brand giapponese.
La GSX-R, generazione dopo generazione, si è sempre orientata alla prestazione pura. E’ nota anche per una affidabilità eccellente, combinata da una elettronica perfezionata in ogni aspetto. La sportiva di Hamamatsu, in passato protagonista anche in MotoGP, è fatta per strappare tempi sull’asfalto, magari in una bella pista come Motegi, ma è stata portata in un terreno diverso con gomme sottili tassellate per mettersi dietro una regina dell’off-road.
La Land Cruiser non ha bisogno di presentazioni. E’ stata prodotta sin dal 1951, diventando il modello più longevo in produzione della casa delle tre ellissi. Oggi è anche la Toyota più cara della gamma, presentando soluzioni tecniche innovative. Nel video del canale YouTube Bike World è stato utilizzato un esemplare datato.
Rimarrete sconvolti per le scorribande dei protagonisti nel video. La cosa incredibile sta nel fatto che la Suzuki GSX-R con cerchi da 21” e gomme tassellate non se l’è cavata male tra il fango e le rocce. Per la Superbike di Hamamatsu si è trattato di un passaggio ad un nuovo vestito, ma la potenza del motore è sembrata funzionale allo scopo. E’ emersa anche una clamorosa agilità che molti credevano fosse esaltabile solo tra i cordoli. Il test ha regalato ai fan della Suzuki una prova di quanto la supersportiva sia una moto irrefrenabile. Non vi vogliamo svelare il risultato finale della sfida, ma la GSX-R1000 potrebbe definirsi una moto all-terrain.