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Flop doloroso per Honda, il modello è un buco nell’acqua: estinzione forzata

Estinzione forzata per un modello che si è rivelato un buco nell’acqua. Ecco perché Honda ha fatto un flop clamoroso.

Non tutte le ciambelle riescono col buco e questo vale anche per i costruttori più blasonati. Avere una storia vincente alla spalle in termini di vendite e apprezzamento globale non mette certo al riparo da qualche passo falso fisiologico. Che l’ambito sia delle due o delle quattro ruote non importa, il rischio del clamoroso flop è sempre dietro l’angolo. Il buco nell’acqua di cui parleremo qui di seguito, vede coinvolta una big del mondo dei motori, la Honda, e ci riporta più che alla strada, alla pista.

Flop doloroso per Honda, il modello è un buco nell’acqua: estinzione forzata (Pixabay) – Nextmoto.it

Sì, perché parliamo di un veicolo che, sulla carta, avrebbe dovuto garantire prestazioni da urlo come quelle dei prototipi che vediamo nel Motomondiale e che invece si rivelò strutturalmente sbagliato tanto da non garantire nemmeno in parte la risposta sperata. Quando si pensa alla Casa dell’Ala Dorata, immediatamente si fa il paio con la classe regina delle gare, quella che oggi chiamiamo MotoGP e che un tempo era la 500, ed è proprio con spirito corsaiolo che venne concepito il nostro modello.

Quando la Honda 500 fece flop: storia di un motore troppo innovativo per funzionare

Per raccontare quelle che sono state le sue sfortunate vicende bisogna tornare indietro al 1979. Il desiderio dell’azienda nipponica era di tornare a correre e fare il vuoto nella classe regina del Mondiale dove, in quel momento stavano avendo la meglio le due tempi, potenti, ma allo stesso tempo facilmente gestibili e guidabili. Sfidando quindi quella che era la prassi in quella fase, pensò di dare vita ad una quattro tempi V4.

La Honda NR 500 aveva un segreto che avrebbe dovuto garantire un plus di spinta. I pistoni ovali erano l’ingrediente principali di un massiccio propulsore a otto valvole per cilindro, con due bielle per pistone, due carburatori e altrettante candele per cilindro. Grande studio venne fatto altresì attorno allo chassis, costruito in alluminio dal peso di appena 5 kg che avrebbe dovuto avvolgere l’unità motrice, lasciando i radiatori ai lati.

Quando la Honda 500 fece flop: storia di un motore troppo innovativo per funzionare (Honda Global) – Nextmoto.it

Tutto meraviglioso e raffinato, in teoria, ma una volta in pista il riscontro non fu per nulla esaltante. Anzi, al contrario la moto risultò subito molto pesante, oltre che incapace di erogare più di 90 cv, ma soprattutto molto poco affidabile a causa del surriscaldamento e delle criticità nell’avviamento.