La casa italiana Fiat non ha mai prodotto una motocicletta. Almeno, così credono gli appassionati perchè in realtà le cose sono andate molto diversamente. Ecco come il brand ha realizzato una due ruote dall’aria sportiva e futuristica in un periodo non sospetto.
Sapete quali case italiane hanno prodotto una motocicletta anche se in giro non si sa? Lamborghini, Ferrari…e perfino la Fiat con questa due ruote davvero innovativa per l’epoca. La storia della motocicletta è davvero interessante ed oggi, la riporteremo alla luce per farla ricordare a tutti i fans del marchio torinese.
Poco conosciute…
Generalmente parlando una casa produttrice si specializza in un solo tipo di veicoli: il marchio italiano Fiat ha fatto la sua scelta anni ed anni fa producendo vetture di tipo popolare. Almeno una volta però, il marchio ha scelto di costruire anche un mezzo molto diverso dal solito, per sperimentare qualcosa di diverso in un periodo in cui non si sapeva esattamente che fine avrebbe fatto il settore dell’automobile.
Parliamo di un modello prodotto alla fine di una devastante guerra, lo stesso in cui sono nate motorette come la Piaggio Vespa o la Innocenti Lambretta che poi hanno avuto un successo incredibile: purtroppo la Fiat ha avuto meno fortuna e non ha potuto proseguire su questa strada. Ma vediamo nel dettaglio la storia.
Ci hanno provato
A rigor di logica, perchè mai una casa come Fiat che ha un consolidato bacino di utenza fin dalla sua fondazione dovrebbe uscire in questo modo dalla sua zona di comfort? In realtà, Fiat ha provato molto tempo fa a produrre un mezzo a due ruote: nel 1938 infatti la casa italiana tentò di produrre uno scooter che però non arrivò nemmeno allo stadio di prototipo.
Nel dopoguerra, precisamente nell’anno 1947, il brand decise di tentare un nuovo “assalto” al settore di mercato delle due ruote in quel periodo l’unico davvero fiorente in un paese martoriato dalla guerra e dalla crisi economica conseguente alla stessa. Fu così che Salvatore Maiorca, fino a quel momento progettista di aeroplani per la ditta Aeritalia che nel dopoguerra era entrata a far parte del Gruppo Fiat.
Fallimento con stile
Presentata al salone di Milano del 1948 tra grandi aspettative, la Fiat Moto Major aveva un design decisamente interessante in cui si vede davvero l’influenza dell’esperienza di Maiorca nel settore degli aeroplani: con il suo peso di 150 chilogrammi, se la moto avesse avuto un motore di potenza superiore ai 14 cavalli come quello che montava, la due ruote avrebbe sicuramente potuto raggiungere una velocità adatta a decollare!
La due ruote sembrava avviata ad un futuro luminoso: pensate che anche i test al banco di prova diedero un risultato eccellente con i componenti che risultarono resistenti all’usura simulata di una percorrenza di oltre 40.000 chilometri. Purtroppo, le cose per Fiat e per la Moto Major non andarono come previsto.
Accantonata per motivi economici, della Major ci resta solo un unico esemplare prodotto e conservato fino ad oggi a testimoniare un progetto che avrebbe potuto cambiare la storia del marchio per sempre. E invece, niente da fare: il sogno di una Fiat su due ruote rimase soltanto un’utopia.