Il pilota Aprilia Espargaro guarda in casa della Ducati. Le sue dichiarazioni lasciano poco spazio a dubbi
Dodici mesi fa, l’Aprilia raccontava una storia diversa. Decisamente più in palla di quest’anno, il team italiano era una presenza costante nella lotta per le primissime posizioni, ma con l’inizio della nuova stagione ha fatto il passo del gambero. Oggi, quando sono state disputate sette gare, figura infatti al terzo posto della classifica costruttori con 99 punti contro i 248 della Ducati.
Un gap elevato che ha trovato ragione anche nella recente prestazione del Sachsenring con Miguel Oliveira, migliore della squadra, decimo al traguardo, mentre Raul Fernandez e Aleix Espargaro si sono dovuti accontentare rispettivamente, della quindicesima e sedicesima piazza.
In particolare, il pilota di Granollers aveva dato cenni di ripresa nella Sprint Race del sabato dove aveva concluso nono, ma poi l’azzardo della gomma soffice montata nel GP non ha premiato, anzi lo ha danneggiato facendo precipitare indietro.
“E’ stato un incubo“, ha confidato a Motorsport.com il 33enne. “Non avevamo la rapidità delle Desmosedici, per cui affidandoci ai pochi dati che avevamo a disposizione dalle prove del venerdì e del sabato mattina disputate sul bagnato abbiamo voluto rischiare con le soffici, come ha fatto pure la Yamaha con Quartararo. Nel 2022 era stata la mescola vincente, questa volta invece si è subito distrutta”, ha proseguito con rammarico, sostenendo che diversamente, ovvero preferendo la media avrebbe potuto terminare in top 10.
Espargaro svela tutto, perché la Ducati domina
Tornando al confronto con la rivale Ducati, l’iberico ha mostrato idee chiare sulla motivazione dell’apertura di una forbice tanto importante a livello di performance. Al di là dello squadrone che schiera con ben otto corridori sotto la sua ala, la Ducati, stando a Espargaro, avrebbe anche un’arma tecnica capace di garantirle la possibilità di massimizzare le perfomance in pista.
“Per quanto ci riguarda abbiamo commesso un errore, ma la loro velocità è incredibile. Nell’ultimo round hanno inserito otto moto nei primi dieci, su un circuito che tra l’altro non li ha mai visti particolarmente in forma, come invece accade in Austria o al Mugello”, ha commentato esaltando il motore potente che spinge la moto dell’equipe modenese.
A completare lo strapotere Ducati, c’è ovviamente pure una line-up di alto livello, a partire dal campione in carica Pecco Bagnaia, sempre più concreto e meno falloso che a inizio Mondiale e Jorge Martin in netta crescita e fresco dominatore del weekend germanico.
“Loro riescono a fare la differenza e domenica hanno volato. Gli altri rider del marchio, invece sono arrivati con maggiore distacco e ciò nonostante sono stati in grado di beffare la concorrenza“, ha proseguito Espargarò la sua disamina sullo strapotere Ducati.
Oltre a quelli citati, il pilota Aprilia ha individuato un altro punto forte che rende la Desmosedici attualmente inavvicinabile, ossia la capacità di gestire al meglio la dinamica di frenata. Insomma, un insieme di elementi che certificano ulteriormente quanto lo strapotere Ducati sia destinato a durare. Dalla pista, poi, come testimonia Espargarò è tutto più evidente, purtroppo, per gli avversari.