L’idrogeno è una tecnologia molto affascinante, ed oggi cercheremo di capire a che punto è tale novità nell’ambito delle moto.
Il mondo delle due e delle quattro ruote è, al giorno d’oggi, a caccia di continue soluzioni che possano dare un taglio all’inquinamento, offrendo una mobilità che possa essere sostenibili. Auto e moto stanno andando verso l’elettrico, anche se questa tecnologia, come ben sappiamo, non è troppo gradita e fatica a prendere piede, almeno per il momento.
Nelle moto la situazione è ben peggiore che nelle auto, essendo un settore di passione pura, dove il sound dei motori e l’odore di benzina occupa un posto fondamentale nel cuore dei bikers. Nelle prossime righe, faremo il punto su quella che è la situazione dell’idrogeno nel mondo delle due ruote, con uno studio importante che è stato svolto da poco che potrebbe avere un’importanza capitale.
La situazione dell’idrogeno nel mondo della mobilità non è troppo positiva, dal momento che il suo costo è molto elevato, ed inoltre, non esistono infrastrutture valide, con l’Italia che prevede una sola stazione di rifornimento, situata a Bolzano. Sul fronte delle moto, gli istituti del MIT di Boston hanno sperimentato un veicolo a due ruote alimentato ad idrogeno, in modo da poter creare una valida alternativa a termico ed elettrico, ed il progetto è davvero interessante.
Tra i corsi più prestigiosi troviamo quello definito Electric Vehicle Team, composto da studendi che hanno accumulato una grande esperienza in questo campo. Il veicolo ad idrogeno è stato sviluppato come un prototipo open-source, ed i suoi disegni sono già disponibili online. Alla guida di questo ambizioso progetto c’è Aditya Mehotra, uno studente già laureato, che ha lavorato a stretto contatto con un team di notevoli esperti ed intelligenze molto rare da trovare, il top del top a livello mondiale se si parla di queste nuove tecnologie.
Secondo quanto spiegato in questo video pubblicato sul canale YouTube ufficiale del MIT, la moto ad idrogeno funziona come una moto elettrica, dotata di un range extender. Troviamo un motore che aziona la ruota ed un controller del motore che converte la corrente continua in alternata. Il controller riceve l’energia da una batteria e la spinge sulla ruota per far muovere il veicolo. Al momento, è ancora prematuro parlare di un progetto che possa espandersi, ma chissà che in futuro le cose non cambino.