Potrebbe sembrare il più semplice dei compiti nonché dei documenti per guidare un qualsiasi mezzo ruotato da prendere ma le cose potrebbero complicarsi: ecco cosa dovete fare per ottenere il “Patentino” da quest’anno.
Non tutte le patenti sono uguali tra loro, ad esempio esiste la Patente A suddivisa a sue volte in A1, A2 e via dicendo che consente di guidare vari tipi di ciclomotore a seconda della decisione del centauro che potrebbe volere un cinquantino o una motocicletta di grossa cilindrata per viaggiare o correre in pista. In ogni caso, meglio non farsi trovare impreparati se dovete sostenere l’esame o rinnovare la patente.
Prendere la patente è il sogno di tutti i minori che si spostano ancora sui mezzi pubblici o di chi per qualsiasi motivo anche avendo l’età per guidare non ha ancora la licenza necessaria per guidare un veicolo a due o quattro ruote. E se appartenente a questa categoria c’è anche la possibilità non tanto remota che non vi sentiate pronti per sostenere l’esame. Magari non sapete cosa vi aspetta e siete preoccupati: comprensibile, cerchiamo di fugare qualsiasi dubbio.
Cronologicamente parlando, la prima patente che un guidatore prende è la Patente A che autorizza alla guida di motociclette. La A non è una patente singola, risulta infatti divisa in varie categorie che suddividono i ciclomotori per cilindrata, ad esempio con la AM potete guidare i famosi “cinquantini” nonché i veicoli a quattro ruote con 50 cc di cilindrata massima. Abbiamo poi la A1 – limite massimo a 125 cc – la A2 – fissato a 150 cc – e la A o A3 che non prevede nessun limite.
Generalmente parlando sostenere l’esame per la Patente A – quella che comprende tutti i ciclomotori – non si può prendere prima dei 24 anni o dei 20 a patto che il candidato all’esame abbia la A2 da almeno due anni completi. Le nuove normative consentono di ottenere questo passaggio di patente dalla A2 alla A con un semplice corso senza prove aggiuntive ma parliamo di un motociclista neofita.
Sostenere l’esame non è troppo costoso: con circa 300 Euro, secondo quanto riportano sul web i centauri che hanno fatto da poco questa esperienza, si coprono tutte le spese necessarie per sostenere la prova. Parlando della stessa, il candidato si trova davanti una classica prova scritta e pratica un po’ come succede per la Patente B che risulta molto simile da conseguire. Vediamo cosa è importante ricordare all’esame.
La prima prova è molto semplice ma può risultare insidiosa e comprende un test scritto con 40 domande a cui si può rispondere solo con vero o falso. Quattro errori sono il limite massimo, come succede con la patente per l’automobile e il candidato ha 30 minuti per terminarlo, motivo per cui vi conviene fare molta pratica magari con le classiche applicazioni che consentono di simulare il quiz, evitando di imparare tutto il manuale a memoria che è decisamente più difficile.
Una volta superato l’esame scritto, le cose si fanno più serie: la prova pratica non è semplice come quella per la Patente B anche se avrete comunque foglio rosa, possibilità di guidare una motocicletta per esercitarvi ed il tempo per farlo arrivando così preparati all’esame con tutta la sicurezza di passarlo. Quello che molti candidati non sanno è che bisogna portare i vestiti adatti per sostenerlo! Non dimenticate pantaloni lunghi, ginocchiere, gomitiere e soprattutto il casco o non verrete ammessi.
Anche la prova pratica ha una durata di trenta minuti e per superarla, dovrete essere capaci di spiegare il funzionamentodella motocicletta, accenderla e fermarla per poi spegnerla, conoscere i segnali stradali che potreste incontrare durante il giro in strada e completare uno slalom tra i birilli. Un’ultima importante raccomandazione: se sostenete l’esame in forma privata, dovrete essere per forza accompagnati.