Ennesima stangata in arrivo sul diesel e sul mondo dei carburanti. Scoppia il caos, cosa succede? La mazzata preoccupa gli automobilisti e i motociclisti italiani: svelati tutti i dettagli
Eppure sembrava essere tornata la pace, per quanto relativa. Il prezzo del verde e del diesel hanno conosciuto tempi peggiori, ma la situazione potrebbe presto scaldarsi. È passato poco più di un anno dal caso carburanti che aveva colpito il nostro Paese la scorsa estate, a ridosso delle grandi partenze e dei periodi più roventi. Ricordi (parzialmente) lontani, con i prezzi di benzina e diesel che hanno avuto una flessione negli ultimi 14 mesi.
Flessione lieve, ma pur sempre tale. Il mezzo sorriso comparso sul volto di automobilisti e motociclisti italiani, tuttavia, rischia di dileguarsi a tempo di record. In particolare chi fa utilizzo del diesel: il gasolio è un carburante in via di estinzione, eppure l’Italia resta tra i primi consumatori nell’Europa occidentale.
Sono ancora tantissime le auto nel nostro parco vetture circolante che non può fare a meno del diesel, che (nonostante tutto) continua a costare meno della benzina. Un qualcosa che, però, arriverà presto ad un punto di svolta. E non in meglio. Sono previsti severi aumenti sul prezzo del diesel, per una scelta che ha diviso e acceso il dibattito pubblico e politico.
Prezzi diesel in aumento, stangata in arrivo: cosa succede in Italia
In sede di discussione, infatti, c’è un nuovo scenario: l’aumento delle accise sul prezzo del diesel. Una stangata quantificabile in un passaggio da 61,7 centesimi al litro a 72,8 centesimi al litro. Il boccone sarebbe certamente amaro, che accende luci in chiaroscuro sull’attuale Governo, lo stesso che denunciava il prezzo troppo alto delle accise quando ancora all’opposizione.
Ora è lo stesso Governo a far decadere gli storici vantaggi del diesel rispetto alla benzina. Il motivo è ben chiaro: riordinare le spese fiscali attraverso il Piano strutturale di Bilancio. Secondo questo le tasse statali previste su benzina e diesel andrebbero equiparate e dunque livellate sullo stesso piano. Stabilire le stesse e identiche aliquote per i due carburanti è l’obiettivo del Governo.
Una ipotesi che ha già adirato severamente autotrasportatori e pendolari: “Faremo gasolio all’estero di questo passo, è una decisione stupida aumentarlo in Italia”. Queste le parole del presidente Russo, numero uno di Conftrasporto e già portabandiera dell’opposizione allo scenario prefigurato dal Governo italiano.