Se guidi un mezzo a due ruote potrebbe capitare anche a te: attenzione a tenere a bada il nemico dei centauri per eccellenza. Non farlo sarebbe un enorme sbaglio.
Viaggiare in motocicletta è probabilmente l’esperienza più gratificante che un appassionato di motori possa vivere. Come ricorda in una epica scena il protagonista di Sons Of Anarchy, nessun brutto pensiero può raggiungerti mentre sfrecci a centosessanta all’ora su una due ruote percorrendo un’autostrada. Purtroppo però, anche le esperienze migliori hanno i loro lati negativi.
Condurre una motocicletta, ovviamente, è molto meno facile di guidare una macchina e i rischi per la sicurezza, anche con tuta imbottita, protezioni e casco, non mancano mai. Secondo le statistiche delle maggiori agenzie di sicurezza stradale come la nota NHTSA americana, un motociclista affronta ventotto volte il rischio di morire in un incidente stradale rispetto ad un automobilista.
Chiaro che è la condotta del centauro ad influenzare il rischio di un incidente, chiaro che la mancanza di una carrozzeria o una cintura di sicurezza o airbag influiscono molto su questi pericoli. Ma va anche detto che c’è pure un altro fattore da considerare: il vostro vero nemico, quando siete in moto, potrebbe essere l’asfalto. Avete letto bene…
L’asfalto è il tuo vero nemico
Una recente inchiesta di Due Ruote ha scoperchiato il vaso di Pandora per quanto riguarda un nervo scoperto nell’ambito della mobilità italiana: le strade e le loro condizioni infatti sono vitali per la sicurezza dei motociclisti. E in Italia forse non stiamo facendo un grand lavoro, su questo profilo. Secondo alcuni esperti intervistati, la manutenzione sulle strade italiane e la qualità dei progetti sarebbe spesso insufficiente. E i centauri la pagano più duramente di tutti.
Secondo il parere di Maurizio Crispino, docente al Dipartimento di ingegneria civile del Politecnico di Milano, il problema nasce già nei progetti: “Spesso i problemi nascono in fase di progetto. E pochi cantieri prevedono poi interventi di manutenzione frequenti”, le sue parole. “In Italia si fa pochissima manutenzione. rifacciamo solamente il tappeto d’usura. E in molti casi i tecnici che li approvano non sanno nemmeno quali inerti ci vanno dentro”, rincara la dose Jarno Zaffelli che di mestiere progetta circuiti.
Altro dato preoccupante arriva dalla SITEB o Strade Italiane e Bitumi che parla di un taglio vicino al 50% – da 45 milioni di tonnellate di asfalto a circa 22 milioni – nei materiali impiegati per riparare le strade italiane, un’opera dal costo miliardario su cui però è stato evidentemente tagliato troppo utile. Il risultato lo possiamo leggere sulla cronaca ogni giorno: buche, strade che si rovinano e motociclisti che spesso ne fanno le spese.
I dati relativi agli incidenti stradali ci dicono che, per esempio, nel 2021 sono morti ben 781 motociclisti con il dato che non è sceso molto nei due anni successivi. Spesso, sono le buche la causa di questi incidenti come nel caso del 17enne Dennis Rampazzo morto nel giugno 2017 o del 38enne Alessio Maini, deceduto in Via dei Canonici l’agosto dello scorso anno per quello che gli investigatori sospettano essere un difetto nel manto stradale. Non rimane, purtroppo, che fare molta attenzione a dove e quando si guida la moto, visto che la situazione è così brutta.