Dimenticatevi i rombi dei motori di Formula 1 e il fascino delle supercar. C’è qualcosa di molto più impressionante che si nasconde nelle stive delle grandi navi cargo.
Chi non ha mai sognato di guidare una Ferrari? Il sound del motore, la potenza, l’adrenalina. Eppure c’è un gigante meccanico che fa sembrare questi bolidi poco più che giocattoli. Non fa rumore, non corre veloce, ma ha una potenza che toglie il fiato.
Nel mondo dei grandi motori navali, il Wärtsilä-Sulzer RTA96C è una leggenda vivente. Un colosso finlandese alto come un palazzo di quattro piani che fa impallidire qualsiasi altro motore sulla Terra. Un motore che pochi hanno visto, ma che resta il più possente propulsore mai costruito.
Il re potente dei mari
Pensate a un motore grande come casa vostra. Anzi, più grande. Il Wärtsilä è un gigante che si staglia per 27 metri in lunghezza – più di un campo da basket – e si innalza per 13 metri e mezzo verso il cielo. Non è solo questione di dimensioni: questo bestione pesa quanto 160 autobus messi insieme. E quando si parla di potenza, i numeri diventano quasi irreali: 80 megawatt, più di cento volte la potenza del motore della Ferrari SF-23 di Formula 1.
Ma la vera magia sta nei dettagli. Ogni pistone è grande come una porta, con un diametro di quasi un metro. La cilindrata? Meglio sedersi: più di 100 milioni di centimetri cubici. Per capirci, è come prendere il motore di cento Volkswagen Golf e moltiplicarlo ancora per mille.
Il bello è che questo titano non ha fretta. Mentre i motori delle auto da corsa girano a migliaia di giri, lui se la prende comoda: tra i 60 e i 110 giri al minuto, come un gigante che respira lentamente. È nato per spingere mostri del mare come la Emma Mærsk, una nave che può portare più di 15.000 container alla volta. Dal 2006, quando è stato installato per la prima volta, ha rivoluzionato il trasporto marittimo.
Certo, ha anche il suo lato oscuro. Quando è al massimo, divora carburante come un drago affamato: 14 tonnellate all’ora, quasi 4 chili al secondo. Per dare un’idea, in sessanta minuti di lavoro emette tanta CO2 quanto un’auto diesel che fa il giro del mondo sette volte. Ma è il prezzo da pagare per muovere le grandi navi che tengono in piedi il commercio mondiale.
È strano pensare che mentre noi ci emozioniamo per i motori delle supercar, nelle profondità delle navi cargo questi giganti silenziosi continuano il loro lavoro instancabile. Come antiche divinità meccaniche, muovono le merci attraverso gli oceani, testimoni silenziosi della nostra infinita voglia di costruire sempre più in grande, sempre più potente.
Il Wärtsilä non cerca applausi né ammiratori. Non ha bisogno di rombi assordanti per dimostrare la sua potenza. Come un vecchio saggio, sa che la vera forza sta nella costanza, non negli scatti improvvisi. E mentre il mondo corre sempre più veloce, lui continua il suo movimento lento e inesorabile, battito dopo battito, onda dopo onda.