La Harley-Davidson ora deve fare i conti con una situazione davvero molto complicata e per il brand è un colpo durissimo.
Ci sono dei marchi che sono considerati come unici e immortali e tra questi vi è senza ombra di dubbio la Harley-Davidson. Un colosso quello a stelle e strisce che si è messo in mostra per una serie di moto di indubbia potenza e qualità, diventando un simbolo in tutto il mondo per gli appassionati di due ruote.
Non vi è davvero dubbio alcuno sul fatto che possedere una di queste moto sia motivo di vanto per la maggior parte degli appassionati, ma non sempre è facile acquistarle. Lo si vede per esempio dal fatto che queste due ruote presentano dei prezzi spesso elevati e dunque non siano alla portata di tutti.
Le Harley Davidson però sono un mito che difficilmente tramonterà mai, capaci di andare oltre a più di 120 anni di storia, tra crisi politiche e difficoltà interne. La casa a stelle e strisce però ora dovrà fare i conti con un altro grosso problema, con i dazi imposti da Donald Trump che rischiano di essere un durissimo colpo.
La scelta di Donald Trump di imporre i dazi sulle varie produzioni che giungeranno dall’Europa ha fatto molto discutere e uno dei settori che rischia di essere maggiormente messo alle strette è quello dei motori. Per questo motivo l’Unione Europea non ha di certo intenzione di rimanere con le mani in mano di fronte a questa presa di potere del numero uno degli USA e i dazi colpiranno anche i prodotti americani.
Per questo motivo anche un mito come la Harley Davidson rischia seriamente di subire un grave danno da un punto di vista economico, con le vendite che rischiano di crollare. Il costo di queste moto è già molto elevato e il fatto che si rischi un ulteriore aumento del 10 o del 20% può davvero comportare un durissimo colpo per il mercato harleysta.
Per quanto sia innegabile il fatto che la sua clientela sia sempre stata fedele alla casa di Milwaukee, allo stesso tempo è innegabile il fatto che tutti debbano fare poi i conti con il portafoglio. Il Trump 2 dunque rischia di essere un danno enorme per l’economia motoristica mondiale.