Una delle rivalità più intense nel Motomondiale è stata quella tutta italiana Rossi-Biaggi: a distanza di tempo emerge tutta la verità
Lo sport non sarebbe mai stato lo stesso senza le grandi rivalità, alcune delle quali sono tutte italiane: Coppi-Bartali e Saronni-Moser, Mazzola-Rivera, ma anche Biaggi-Rossi. Oppure Rossi-Biaggi, fate voi che tanto è la stessa cosa.
Perché oggi siamo sicuri che Valentino non diventerà mai amico di Marc Marquez e forse nemmeno gli rivolgerà più la parola dopo tutto quello che è successo tra loro. Ma prima del madrileno nella sua lunga carriera ha vissuto altri duelli intensi e drammatici, sportivamente parlando. E certamente quello con il campione romano è stato uno di quelli.
In realtà c’era un insieme di concause: quando il pesarese è sbarcato nel Motomondiale in 125, Max era già un campione affermato, ma anagraficamente più vecchio. Aveva vinto molto e continuava ad inseguire il titolo in 500, poi diventata MotoGP mentre Valentino ce l’ha fatta praticamente subito e alla fine ne ha messi insieme sette (più i due nelle classi minori).
Poi c’era un carattere decisamente diverso. Più chiuso quello del romano, che in pista andava forte ma fuori non amava dare spettacolo. Più guascone quello del figlio d’arte che invece fin da subito ha fatto impazzire il pubblico di tutto il mondo.
“Due cretini”, colpo di scena Rossi-Biaggi: oggi esce tutta la verità sul rapporto
C’erano tutti gli elementi perché questi due universi così diversi entrassero in collisione e infatti così è stato, fin da subito e fin dalle classi minori. Ma dal 2001 in poi è stata un’escalation culminata in quel contatto al GP del Giappone quando Biaggi per non farsi sorpassare buttò fuori pista il rivale. E Rossi dopo averlo superato, gli alzò il dirto medio.
Poi lo scontro fisico tra Biaggi e Gibo Badioli, manager di Rossi alla premiazione di un GP di Catalogna al Montmelò che culminò in una rissa sfiorata. Ma anche tanti bei duelli in pista che sono passati alla storia, a cominciare da uno sulla pista sudafricana di Welkom.
Biaggi poi è passato in Superbike e ha vinto anche 2 Mondiali mentre Rossi è rimasto nel suoi mondo. E quando ha deciso di ritirarsi, nel 2021, è arrivato anche un post del suo eterno rivale per salutarlo: spiegava che con il tempo entrambi sono maturati e sperava che potessero rivedersi per sorridere di quei momenti.
Lo pensa anche oggi che a Sky Sport è tornato a parlare delle loro scaramucce: “Secondo me siamo stati due cretini a farci la guerra tramite stampa anziché chiarirci a quattr’occhi”. In fondo è quello che hanno immaginato i loro tifosi.
Max Biaggi, una carriera lunga e importante nel Motomondiale: è cominciato tutto così
L’intervista gli è servita ancora una volta per ricordare come tutto era cominciato, grazie a suo padre che lo aveva portato a provare sulla pista di Vallelunga. Per lui quello era già un sogno, non immaginava che ne avrebbe realizzati altri nella sua lunga carriera.
Non rimpiange nulla di quello che ha fatto, delle sue scelte in pista come fuori, ma se potesse in realtà qualcosa lo cambierebbe. “In effetti non sono mai riuscito a godermi del tutto le mie vittorie, i momenti. Mi limitavo ad un 85% senza mai lasciarmi andare al massimo, in modo totale. Vincevo, ma pensavo già a cosa fare per vincere la prossima gara. Avrei dovuto lasciarmi andare un po’ di più”.
Oggi non ha più un suo team in Moto3 ed è tornato a fare ambasciatore di Aprilia nel mondo anche perché ha un grandissimo rapporto con Massimo Rivola, gran capo della Casa di Noale in MotoGP. Perché questo rimane sempre il suo mondo e ha ancora voglia di sognare, come gli ha insegnato Ayrton Senna.