Il ritorno storico in casa Ducati ha lasciato stupiti tutti i tifosi del marchio. Il nome è di quelli altisonanti e mai dimenticati.
L’eccellenza ingegneristica unita armoniosamente al design distintivo della Ducati hanno fatto di questo ritorno un evento che non verrà dimenticato facilmente. I tanti successi ottenuti durante gli anni dal pilota che l’ha guidata in una competizione estrema, trionfando, hanno reso il modello che andremo a descrivervi di seguito una vera icona del marchio di Borgo Panigale.
Infatti, a renderla leggendaria è stato il campione motociclistico e automobilistico Stanley Michael Bailey Hailwood, chiamato Mike. Di lui ricordiamo i 9 mondiali vinti nel Motomondiale, ma anche i due podi e il giro veloce conquistati in Formula 1. Inoltre, ha anche vinto 2 GP e conquistato 7 podi in Formula 2. Alla 24 Ore di Le Mans, invece, è riuscito a ottenere uno splendido terzo posto nel 1969 e due podi su 4 GP disputati.
Dopo tanto girare fra vari team e in sella a veicoli con loghi differenti, nel 1978 è riuscito a fare la storia anche di casa Ducati. Lo ha fatto partecipando alla competizione in cui più eccelleva, ovvero quella del Tourist Trophy. Questa corsa motociclistica ha luogo dal 1907 sul circuito stradale dello Snaefell Mountain Course, lungo 60,72 km e sito sull’isola di Man (Regno Unito). Le insidie su questo tracciato sono tantissime e, da quando è andata in scena la prima edizione, si sono susseguiti diversi incidenti mortali, i quali l’hanno etichettata come la competizione più pericolosa al mondo.
Ducati, il ritorno della moto guidata dal campione
Il fascino e i brividi che i piloti vivono durante la Tourist Trophy fanno da sfondo alle accelerate e alle pieghe effettuate in sella a delle moto capaci di rimanere nella storia. Proprio per questo motivo, la Ducati con cui ha corso Hailwood nel 1978 rimarrà sulle pagine di storia per tutta la vita e il marchio italiano ha deciso di replicarla.
Hailwood è il terzo pilota con più vittorie nella Tourist Trophy, ben 14, ma gli ultimi due successi sono arrivati dopo ben 11 anni dall’addio al mondo del motociclismo (a tempo pieno) per prender parte alle competizioni automobilistiche. Il primo dei due è avvenuto durante il TT F1 in sella a una Ducati 900 SS, la quale fu preparata da parte della NCR.
La replica, nata per poter commemorare quella stoica vittoria, si chiama invece Ducati 1000 MHR ed è stata prodotta nel 1984. Montava un motore bicilindrico a V di 90°, il quale veniva raffreddato ad aria e possedeva una distribuzione desmodromica monoalbero. La cilindrata era di 973 cm³, mentre la potenza che riusciva a erogare era pari a 76 CV a 7.500 giri al minuto. Il suo peso era di 198 kg, mentre la velocità massima che riusciva a raggiungere era di circa 222 km/h. Questa motocicletta è molto ambita dai collezionisti, anche perché è stata prodotta in soli 1.100 esemplari.