In Ducati hanno accolto Valentino Rossi per un biennio fallimentare. Ecco cosa è emerso sull’esperienza del Dottore a distanza di anni.
Valentino Rossi ha vinto in qualsiasi classe a cui ha preso parte, tranne che in sella ad una Ducati in top class. Rossi sulla Rossa, sul tetto del mondo, sarebbe stata una storia da raccontare ai nipotini, ma il Dottore fallì, miseramente, la sfida italiana. Era un momento storico dove le giapponesi eccellevano, mentre i marchi italiani facevano ancora fatica. Ducati aveva trionfato con Stoner nel 2007 e, dopo il passaggio dell’australiano in Honda, tentarono con un Rossi stanco delle guerre interne con Lorenzo in Yamaha.
Il 9 volte iridato quando provò la Desmosedici comprese subito che non era una moto adatta al suo stile di guida. Il passaggio dalla Honda in Yamaha era risultato indolore, anche perché erano bolidi simili che facevano dell’agilità il loro tratto di forza. La Desmosedici, invece, nel 2011 e nel 2012 era una moto, principalmente, di erogazione. Nei rettilinei volava, ma nei tratti misti risultava pesante e con una carena ingombrante rispetto alle rivali. Per la casa di Borgo Panigale fu il più grande insuccesso della sua storia.
I tecnici si trovarono davanti ad una scelta: Valentino si sarebbe dovuto adattare alle caratteristiche della Desmosedici o il progetto sarebbe dovuto essere rivisto, seguendo il diktat del numero 46? Il fenomeno di Tavullia aveva bisogno di un rilancio in grande stile, dopo la sconfitta patita con Lorenzo. Al contrario Valentino Rossi non celebrò nemmeno una P1 in sella alla Desmosedici. Volarono accuse reciproche su un matrimonio che, probabilmente, con il senno di poi nessuna delle due parti avrebbe celebrato. Il numero 46 marcò un terzo posto in Francia nel 2011 e due seconde piazze nel 2012. Puntuale arrivò la separazione dopo un biennio molto deludente.
Il Dottore tornò ad alti livelli in sella alla Yamaha M1, sfiorando il titolo nel 2015. I rimpianti di un biennio buttato via in Ducati crebbero a dismisura. Oggi la Rossa è la squadra di riferimento in MotoGP e accoglierà Marc Marquez. Tantissime cose sono cambiate dall’epoca di Valentino Rossi, ma Tardozzi era già nell’organigramma e ha ricordato come andarono le cose in una intervista concessa a GPOne.com.
“Con Valentino abbiamo sbagliato i tempi, con Marc è una scommessa completamente diversa, sia dal punto di vista tecnico che gestionale. Marc sa benissimo che entrerà nel giardino di Bagnaia, entrerà in punta di piedi”, ha spiegato il team manager della casa di Borgo Panigale. “È una scommessa completamente diversa, per la preparazione che abbiamo oggi come costruttore, come moto, come management e come direzione tecnica. Questo è stato il vero errore quando abbiamo portato Valentino in Ducati, non eravamo preparati. La Ducati non era pronta a gestire Valentino Rossi, oggi siamo più che pronti“, ha chiosato Tardozzi.