Fra le nuove moto in uscita la Ducati 1199 Panigale ha subito polarizzato l’attenzione degli appassionati, ducatisti e non, appena è stata presentata all’EICMA 2011. Nonostante la crisi in Ducati per l’ultima generazione della loro moto di punta hanno voluto superare le barriere ingegneristiche e cercare di fissare lo standard di riferimento più estremo di sempre. Sviluppata nell’ambiente delle corse, la 1199 utilizza soluzioni innovative, mai viste prima su una bicilindrica di Borgo Panigale. Tra gli aspetti più interessanti, di sicuro troviamo il nuovo motore.
Il cosidetto Superquadro, è il bicilindrico di produzione più avanzato e più potente del pianeta, la novità di maggior rilievo è che ora esso stesso è parte integrante di un innovativo telaio monoscocca; insieme, consentono di raggiungere un’impressionante rapporto peso potenza: 195CV per 164kg (peso a secco). Cifre di grande rilievo quelle della 1199. Alla base degli incredibili risultati ottenuti, sentendo anche le impressioni di chi, come Troy Bayliss, la ha potuta provare in questi giorni ad Abu Dhabi, anche il rapporto coppia/peso, mai raggiunto così elevato per una moto di produzione.
Riferimento estremo
Ai progettisti Ducati, era stato dato un obiettivo impegnativo per il nuovo motore: incrementare potenza, coppia e fruibilità, riducendo al tempo stesso il peso complessivo del veicolo e i costi di manutenzione programmata. Gli ingegneri hanno avuto carta bianca e le richieste sono state soddisfatte. Il motore Superquadro si chiama così per il rapporto esasperato tra alesaggio e corsa corta. La potenza è stata incrementata come detto, mentre la coppia è stata portata a 13.5kgm e, grazie ai Riding Mode a disposizione del pilota, sarà possibile dosarne l’erogazione in base a stile e condizioni di guida.
Gli intervalli di manutenzione sono portati a 24.000km. Rispetto ai precedenti propulsori, soltanto la leggendaria configurazione bicilindrica a L a 90° e il comando Desmodromico delle valvole, sono stati mantenuti: tutto il resto è completamente inedito.
Architettura rinnovata
Il motore è stato pensato come elemento strutturale del telaio, e pertanto, la sua architettura è stata completamente rivista. I cilindri sono stati ruotati all’indietro di altri 6° intorno ai carter del motore, fino ad ottenere un angolo di 21° tra il cilindro anteriore e il piano orizzontale. Ciò ha consentito di collocare il motore più avanti di 32mm, per migliorare la distribuzione dei pesi tra l’anteriore e il posteriore ed ottenere il perfetto posizionamento dei punti d’attacco delle teste nel telaio.
I carter, ottenuti per pressofusione sottovuoto, sono modellati in maniera tale da incorporare la camera d’acqua attorno alle canne del cilindro. Il motore Superquadro è dotato di canne riportate in alluminio con rivestimento nicasil, inserite nei fori di alloggiamento del basamento. Questa progettazione consente di fissare la testa direttamente sul carter. I coperchi frizione, quelli delle teste e la coppa olio sono tutti ottenuti per fusione in lega di magnesio, con minimo peso.
I carter del motore si distinguono per l’impiego di bronzine di banco dell’albero motore, prima utilizzate esclusivamente nel propulsore della Desmosedici RR. L’eliminazione dei cuscinetti ha consentito di incrementare il diametro dei perni di banco dell’albero motore, permettendo contemporaneamente un aumento della sezione del basamento, in modo da massimizzare la rigidezza e la resistenza meccanica, adeguandola alla maggiore erogazione di potenza. La lubrificazione dei perni di banco avviene mediante olio in pressione. In questo modo si assicura l’efficiente lubrificazione del nuovo albero motore, seguita da un rapido recupero dell’olio grazie ad una pompa a lobi che mette in depressione il vano imbiellaggio come nei motori utilizzati per le competizioni MotoGP.
Dimensionamento
Nel calcolare la configurazione del Superquadro, per ottenere questa trasformazione epocale dell’erogazione del bicilindrico, gli ingegneri di Ducati Corse hanno incrementato la velocità del motore e ne hanno migliorato la fluidodinamica grazie ad un incredibile alesaggio e corsa da 112mm x 60.8mm. Uno studio approfondito ha permesso di raggiungere un’erogazione da 195CV a 10.750giri/min e una coppia da 13.5kgm a 9.000giri/min. Il nuovo rapporto alesaggio/corsa da 1.84:1 incrementa i giri grazie alla corsa ultracorta dell’albero motore, e la maggior superficie del pistone consente una maggiorazione dei diametri delle valvole.
La combinazione di diametri valvola molto grandi e regimi elevati, introduce sollecitazioni inerziali notevoli. Le valvole di aspirazione sono realizzate in una speciale lega di titanio, prerogativa fino ad oggi solo delle versioni “R” dei motori Ducati. Le nuove valvole sono comandate da bilancieri di derivazione sportiva, ‘superfiniti’ per ridurre l’attrito e aumentare la resistenza a fatica e rivestiti con un coating speciale (PLC) originariamente messo a punto per applicazioni aerospaziali.
L’origine racing dei pistoni del Superquadro è evidente nel fondello con doppia travatura. Questa progettazione consente ai pistoni dal diametro di 112mm di operare in maniera affidabile a regimi molto elevati.
L’elevata portata di aria e benzina, viene garantita dai nuovi corpi farfallati di sezione ovale, che rispetto al motore 1198 Testastretta Evoluzione sono stati portati fino ad un impressionante valore di 67.5mm. I corpi farfallati vengono comandati mediante un sistema elettronico completamente Ride-by-Wire in modo indipendente uno dall’altro e sono dotati di 2 iniettori ciascuno: il secondo disposto sopra la farfalla, viene attivato quando al motore si richiede di esprimere le maggiori performance.
Potenza pulita
La Ducati ha introdotto un sistema di aria secondaria che assicura il completamento dell’ossidazione degli idrocarburi incombusti, riducendo efficacemente i livelli di HC e CO. Il sistema viene controllato da una valvola elettronica e viene attivata in funzione di specifiche condizioni di funzionamento. Questa valvola permette di immettere nel condotto di scarico di ogni testa un flusso d’aria pulita. Una seconda valvola a lamella, collocata nella testa motore, rende unidirezionale questo flusso. L’immissione controllata di ossigeno permette di completare la combustione dei gas caldi in uscita, eliminando eventuali frazioni di carburante incombusto che in determinate condizioni possono raggiungere lo scarico.
Irrinunciabile Desmo
Sempre presente il mitico sistema Desmodromico utilizzato in esclusiva dalla Ducati. Nel sistema Desmo, le valvole vengono chiuse meccanicamente con una tecnica e una precisione analoghe a quelle della fase di apertura, consentendo di realizzare i profili delle camme più spinti e fasature ‘estreme’ che permettono il raggiungimento delle prestazioni. Questo sistema, utilizzato su tutti i modelli Ducati, dimostra la sua validità da anni su tutte le Superbike e le Desmosedici MotoGP Ducati.
L’esigenza di dover comandare le valvole maggiorate con il sistema Desmodromico, estremamente preciso, ha spinto i progettisti a sostituire l’originale trasmissione a cinghia con una configurazione mista a catena e ingranaggi. Una catena a bussole di tipo tradizionale collega l’albero motore ad una ruota di rinvio montata sulla testa. Il posizionamento degli ingranaggi alle estremità degli alberi a camme è variabile all’interno di asole di regolazione per la massima precisione di fasatura. La distribuzione a catena garantisce affidabilità costante e riduzione dei costi di manutenzione ordinaria.
All’estremità dell’albero a camme di scarico di ogni testa è collocato un decompressore centrifugo. In fase di avviamento, il dispositivo permette di modificare il profilo del lobo di apertura dell’albero a camme, determinando una leggera alzata della valvola. Tale effetto permette di ridurre la resistenza offerta al moto del pistone nella fase di compressione. Una volta avviato il motore, l’incremento dei giri e la relativa forza centrifuga modificano la configurazione del dispositivo, annullando l’effetto di alzata valvola e riportando il motore nelle normali condizioni di funzionamento.
Questo ingegnoso dispositivo facilita l’avviamento del motore Superquadro senza dover ricorrere ad una batteria più potente ed a un motorino d’avviamento di grandi dimensioni, e ciò ha consentito di ridurre il peso complessivo del veicolo di circa 3,3kg.
Tre mappature ma non solo
Una volta in sella alla 1199 Panigale, con un semplice clic si attivano tre differenti Riding Mode che offrono altrettante combinazioni di sette diverse tecnologie al vertice della categoria, già perché variando la calibrazione non si modifica un solo parametro motoristico, ma ben altro: ABS sportivo di ultima generazione, Ducati Traction Control (DTC), Ducati Electronic Suspension (DES), Ducati Quick-Shift (DQS), il nuovo Engine Brake Control (EBC) di derivazione sportiva e il Ride-by-Wire (RbW), tutti programmati per fornire al pilota un’assistenza elettronica caratterizzata da grande continuità. Perfino il display TFT a colori del cruscotto è concepito per adattarsi al Riding Mode selezionato.