E’ impazzata la moda delle Scrambler e la Ducati è intenzionata a prendersi la sua fetta di torta. C’è una occasione unica per gli amanti del brand emiliano.
Le Scrambler sono come i vini di qualità: più tempo passa e più diventano ambite dai rider. Si tratta di una motocicletta nata per affrontare percorsi impervi di lieve difficoltà. Danno il loro meglio su asfalto, ma non temono leggeri sterrati. Si tratta di moto che coniugano, perfettamente, più stili in un unico concetto. Non a caso il nome deriva dal verbo inglese “to scramble” che vuol dire mischiare.
Il mix è nato negli Stati Uniti dove le Scrambler sono perfette per qualsiasi evenienza, non temendo le lunghe percorrenze. Originariamente venivano applicati manubri, gomme e rapporti da fuoristrada, allo scopo di affrontare percorsi sterrati che collegavano i “ranch” alle vie di comunicazione pubbliche. In epoca moderna hanno assunto una veste più glamour. Date una occhiata all’ultima voce in MotoGP che riguarda la Ducati.
In Italia tutte le case costruttrici più importanti, come Ducati, Moto Guzzi, Benelli, MV Agusta hanno prodotto alcuni modelli. Sebbene alcune idee fossero più vicine al mercato nordamericano trovarono adepti anche alle nostre latitudini. La casa di Borgo Panigale ha cavalcato il successo in più serie, nelle cilindrate 125, 250, 350 e 450, dal 1962 al 1976. La prima serie delle Scrambler nacque come moto fuoristrada delle gamme “Diana” e, successivamente, “Mark 3”, avendo ciclistica e sovrastrutture ideali per l’off-road leggero.
La nuova moda motociclistica aveva fatto breccia negli appassionati americani. Nel 1960 l’importatore statunitense Berliner Motor Corporation chiese alla Ducati la produzione di moto adatte ad affrontare i percorsi sterrati. La casa di Borgo Panigale si lanciò subito nel business, promuovendo i primi prototipi. Da allora il successo è stato dilagante e non si è più arrestato.
La mitica Scrambler della casa emiliana è tornata in una nuova veste nel 2015, traendo ispirazione dal modello sopracitato degli anni ’60, realizzato dal designer Leopoldo Tartarini. Sin dal giorno della presentazione ha lasciato tutti senza fiato. La promozione ufficiale, davanti al pubblico tedesco, è avvenuta all’Intermot 2014 di Colonia. E’ stata realizzata in 3 diverse cilindrate e in un’ampia gamma di allestimenti.
La Scrambler, al debutto, equipaggiava un motore Desmodue da 803 cm³ e 75 CV a 8250 giri. Si trattava di un bicilindrico a L di 90° con distribuzione desmodromica e raffreddato ad aria, omologato Euro 3. Il telaio, invece, è un traliccio di tubi in acciaio, le sospensioni prevedono una forcella Kayaba da 41mm e un forcellone in alluminio con monoammortizzatore Kayaba. Il cambio è a 6 rapporti con frizione a bagno d’olio.
Al lancio la gamma vantava gli allestimenti Icon, Urban Enduro, Classic e Full Throttle, a cui si aggiunsero il Flat Track Pro e la serie limitata Italia Independent. Nella gamma 2017 entrano tre nuove versioni, denominate Café Racer, Desert Sled e Mach 2.0. Il modello in vendita su Subito.it si presenta in ottime condizioni. Il proprietario ha sottolineato che la vendita è a causa dello scarsissimo utilizzo negli ultimi 2 anni. Sul piano meccanico è perfetta e ha percorso appena 19200 km. Questo modello Café racer del 2017 si trova a Filottrano, in provincia di Ancona, ed è venduto a 6.700 euro. Difficile trovare di meglio!