La Ducati è oggi un vero e proprio orgoglio italiano in termini di due ruote, ma alla sua nascita, si occupava di ben altro.
Oggi vi racconteremo una storia molto curiosa, che riguarda uno dei marchi italiani più amati in assoluto. Stiamo parlando della Ducati, che oggi fa sognare tutti con le sue moto. La casa di Borgo Panigale ha chiuso un 2023 da record con oltre un miliardo di euro di fatturato, ed a livello di moto vendute, è stato il terzo migliore nella storia della casa di Borgo Panigale, un dato assolutamente eccezionale e che conferma il periodo di forma del brand.
La Ducati, inoltre, domina nel mondo delle corse, e lo scorso anno ha vinto i mondiali in MotoGP, in Superbike ed in Supersport, con l’obiettivo di ripetersi nel 2024. A questo punto, la nostra volontà è quella di ripercorrere la storia del brand italiano, andando a farvi il nome di chi lo fondò quasi 100 anni fa ormai. Non ci crederete, ma la Ducati, quando nacque, non aveva niente a che fare con il mondo delle due ruote, per poi indirizzarsi su questa strada solo diversi anni più tardi.
La storia della Ducati ha delle radici profondissime, ormai quasi secolari, dal momento che la sua fondazione avvenne nel 1926 per mano dell’ingegner Antonio Cavalieri Ducati. Al contrario di quanto voi potreste pensare, il suo interesse per le moto era quasi inesistente, ed infatti, la casa di Borgo Panigale nacque con ben altri scopi, che poi vennero cambiati nel tempo.
La casa italiana, infatti, nacque come Società Radiobrevetti Ducati, e solamente dopo la seconda guerra mondiale divenne una casa motociclistica, ma nel momento in cui venne al mondo, le comunicazioni erano ben più importanti delle due ruote. Infatti, si era conclusa da poco la prima guerra mondiale e la seconda si avvicinava a grandi falcate, e tutti si stavano occupando di investire nel mondo delle radio.
Cavalieri Ducati non visse tanto a lungo da poter vedere la sua società cambiare in tutto e per tutto, dal momento che scomparve solo un anno dopo la fondazione, nel 1927. Saremmo stati molto curiosi di conoscere il suo parere sul fatto che l’azienda da lui creata è poi diventata un colosso delle due ruote, e pensare che prima si occupava di brevetti per le radio, beh, fa davvero riflettere su quanto le cose, nella vita, possano cambiare in fretta.