Ducati non rimane in silenzio e passa all’attacco dei rivali dopo che hanno approfittato delle concessioni di Dorna per sfavorirli.
Il successo di Ducati nelle principali competizioni motociclistiche lo scorso anno ha toccato l’apice. Il dominio in MotoGP è stato assoluto ed è apparso evidente che lo scorso anno non potesse vincere nessuno che non fosse in sella ad una rossa di Borgo Panigale. Tale risultato ha imposto delle riflessioni e spinto la Dorna a correre in aiuto delle altre case motociclistiche, in particolar modo di Honda e Yamaha, le due apparse più indietro a livello ingegneristico ed elettronico.
La notizia delle concessioni a Honda e Yamaha è stata data prima della fine dello scorso campionato e Ducati – che ha già il vantaggio di poter portare in pista 8 moto – non ha protestato minimamente. Durante la fase di sviluppo e test, la casa italiana ha avuto meno copertoni da provare, inoltre ha un numero minore di motori a disposizione per tutta la stagione e potrà apportare una sola modifica aerodinamica durante il campionato.
Limitazioni, queste, che potrebbero avvantaggiare non solo Honda e Yamaha, ma anche KTM e Aprilia nel tentativo di ridurre il gap o addirittura azzerarlo nel corso della prossima stagione. Lo scopo di queste decisioni è quello di evitare che il mondiale MotoGp diventi sostanzialmente monomarca, dunque che ci sia maggiore competizione e di conseguenza incertezza su chi possa vincere il campionato.
Ma cosa pensa Ducati di tutto questo? Siamo sicuri che sia giusto prendere una simile decisione soprattutto in considerazione di come è stata gestita negli anni precedenti la supremazia prima di Honda e poi di Yamaha?
Gigi Dall’Igna manifesta il proprio dissenso verso le decisioni di Dorna
A fare storcere il naso a Ducati è stata la decisione di Dorna di fare le concessioni non solo ad Honda e Yamaha, ma anche a KTM e Aprilia, moto che nei due anni passati hanno dimostrato di non essere troppo lontane dalle Ducati. Intervistato da Marca, l’ingegnere Gigi Dall’Igna, artefice del successo della rossa sia in MotoGP che in Superbike, ha espresso il proprio malcontento.
Rispondendo alla domanda sulle concessioni agli avversari, Dall’Igna ha infatti dichiarato: “Non vogliamo soffermarci troppo sulle concessioni e su alcuni punti in particolare. Eravamo d’accordo sulla prima proposta che Dorna ci ha fatto pervenire e che di fatto contemplava un aiuto a Honda e Ducati”.
Insomma fa capire come la proposta di permettere alle due case giapponesi di lavorare per ridurre la distanza e diventare più competitive è sembrata ragionevole a Ducati e dunque non sono state fatte obiezioni, ma lo stesso non vale per chi non aveva bisogno di tutto questo aiuto e potrebbe aprofittare delle concessioni per svantaggiare la casa italiana: “Dall’altro lato, il fatto che altri costruttori possano approfittare delle concessioni per trarre vantaggio e svantaggiare noi non ci piace affatto”.
Dall’Igna spiega che Ducati ha cercato di opporsi ma che alla fine ha dovuto accettare la decisione. A suo modo di vedere si tratta di decisioni ingiuste e cita il passato, facendo capire che il comportamento è ingiusto nei confronti dell’azienda italiana, visto che in passato non sono state prese decisioni simili quando il dominio apparteneva ad altre case costruttrici.
D’altronde, conclude l’ingegnere, Ducati ha solo lavorato meglio all’interno delle regole concesse ed è stata più brava nella progettazione della moto, il che non è certo una colpa ma un merito. Visto quanto successo insomma, l’eventuale conferma per il terzo anno consecutivo avrebbe un sapore ancora più dolce, rappresenterebbe una rivincita nei confronti di chi vuole svantaggiare Ducati.