Una Ducati dal design aggressivo e unico, una moto unica al mondo che accende l’emozione. Ecco di cosa si tratta
La Ducati 749 non ha mai avuto vita facile sul mercato. Nata nel 2002 dalla matita di Pierre Terblanche, questa sportiva dalle linee spigolose non è riuscita a conquistare i ducatisti più tradizionalisti. Troppo diversa dalle sinuose 916, 996 e 998 che l’avevano preceduta, sembrava quasi un alieno nella famiglia. Sotto quella carena tanto criticata c’era un lavoro tecnicamente eccellente. La sorella maggiore 999R lo ha dimostrato vincendo tre mondiali Superbike.
Gustavo Penna, filmmaker americano, è uno dei fortunati proprietari di questa incompresa Ducati. Un giorno, dopo aver smontato la carena per una semplice pulizia, è stato colpito da un’idea bizzarra. La moto così, era troppo bella per essere coperta di nuovo.
La rinascita senza veli
Da quel momento è nato un progetto ambizioso: trasformare la sua 749 in una streetfighter dal design estremo. Il faro è rimasto quello originale, ma Penna lo ha ridisegnato in alcune parti e verniciato a polvere per abbinarlo perfettamente al telaio.

Il motore standard non bastava più. Al suo posto è arrivato un propulsore prelevato da una 749R, più potente grazie alle valvole in titanio. Anche la frizione è nuova, per gestire meglio la potenza extra.
L’impianto di scarico è il pezzo forte di questa trasformazione. Per esaltare le doti del motore desmodromico, Penna ha coinvolto nientemeno che un ingegnere della NASA. Il risultato è un sistema in titanio che sembra uscito da un film di fantascienza, con un diffusore anticalore che impedisce surriscaldamenti quando la moto procede piano nel traffico.
Il serbatoio è stato completamente ripensato: via la vernice per mostrare il metallo nudo e nuove forme più snelle. Tutto nuovo anche il telaietto posteriore che regge una sella monoposto in pelle dal look minimalista e aggressivo.
A completare l’opera c’è un curioso parafango anteriore, aperto nella parte superiore. Non serve tanto a proteggere il pilota quanto a salvaguardare freni e forcella dagli elementi.
Guardando questa creazione viene da pensare che la 749 sarebbe stata più apprezzata se fosse nata così. La trasformazione di Penna sembra aver liberato l’anima selvaggia di questa Ducati.
Il risultato finale è una moto che cattura lo sguardo e non lo lascia più andare. Della Ducati originale rimane l’essenza, ma l’aspetto è completamente rivoluzionato. Il bicilindrico di Borgo Panigale, ora protagonista assoluto diventa un oggetto affascinante, e non solo un capolavoro tecnico, nascosto e invisibile.
La trasformazione di Penna non è solo un esercizio di stile, ma una reinterpretazione che dà nuova vita a una moto che non aveva ricevuto l’amore che meritava. A volte ci vuole una scintilla di genio per rivelare la verità, così è successo alla Ducati 749.