Il CEO del Prima Pramac Racing, Paolo Campinoti, ha rimesso in riga l’otto volte iridato. Ecco cosa è emerso sul futuro passaggio di Marc in un altro team nel 2025.
In casa Ducati l’atmosfera si è fatta infuocata. Jorge Martin ritiene concluso il suo ciclo in Pramac e ha cominciato da tempo a flirtare con il team factory, iniziando le trattazione per il nuovo contratto. Il madrileno meriterebbe la sella ufficiale della Rossa dopo due anni al top. E Marc Marquez? Difficilmente lo vedremo in Gresini nella prossima stagione e le alternative si stanno riducendo.
Il talento di Cervera ha accettato il compromesso di un team satellite per una singola annata. Ha manifestato la voglia di tornare a correre in sella ad una moto ufficiale. Se la Ducati dovesse decidere di promuovere Jorge Martin, a quel punto Pecco Bagnaia tirerebbe un sospiro di sollievo. Dal punto di vista dell’esperienza e del potere mediatico non c’è paragone tra il numero 89 e il fenomeno catalano. Ecco cosa preferirebbe Bagnaia.
La Ducati ha provato a nascondere la trattativa con Martin, ma oramai è quasi emerso che l’accordo è in dirittura d’arrivo. Marc ha affermato che la Pramac non sarebbe una opzione, ma il team satellite ha conquistato il titolo a squadre nella passata stagione ed è di assoluto livello. Le parole dell’ex rider della Honda non sono affatto piaciute agli uomini al comando della prima squadra clienti della Ducati.
Marc ha fatto capire che non passerà da un team satellite all’altro. In KTM, eventualmente, troverebbe collocazione in GasGas, data l’ufficialità di Pedro Acosta nel team factory nel 2025. Per quanto concerne l’Aprilia, alla ricerca di un erede di Aleix Espargaró, non sembra poter garantirgli una moto da Mondiale.
Paolo Campinoti, CEO della Pramac, ai microfoni di Sky Sport MotoGP ha risposto a Marc Marquez: “E’ lui che si è chiamato fuori, noi fortunatamente abbiamo il pilota che è in testa al Mondiale. L’anno scorso siamo arrivati secondi all’ultima gara e abbiamo vinto la classifica Mondiale per team. Il problema è il suo, non il nostro“.
Poi arriva la stoccata: “Ha detto di voler stare in un team vincente, credo che noi abbiamo dimostrato di esserlo. Le opzioni B e C che ha non mi sembra che abbiano vinto molti mondiali negli ultimi anni quindi è una sua scelta, non la mia“. Una bordata che avrà fatto tremare l’attuale pilota del team Gresini.