La MotoGp è al momento ferma per una piccola sosta per le vacanze. Intanto alcune dichiarazioni fanno scalpore.
Manca sempre meno alla ripresa del Mondiale di MotoGp dove la lotta tra Pecco Bagnaia e Jorge Martin si preannuncia incandescente. Il pilota della Ducati, campione del mondo in carica, ha scavalcato Martin nell’ultimo Gran Premio ma il divario è minimo e ci dovrebbe essere competizione sino alla fine.
La battaglia per il titolo è più accesa che mai mentre Marc Marquez potrà fare solo da terzo incomodo, provare a disturbare e racimolare qualche bel risultato, per il titolo ormai non sembrano esserci possibilità. Il pilota plurititolato – che il prossimo anno si trasferirà nella Ducati ufficiale – ha oltre 60 punti di distacco in classifica e già pensa e lavora in vista del prossimo anno.
La decisione di passare dalla Honda alla Ducati avevo creato scalpore, ma quest’anno la scelta del team di Borgo Panicale di puntare sul Marc per la moto ufficiale ha lasciato totalmente increduli. Marquez e la Ducati, nessuno ci pensava in passato e invece d’ora in poi saranno tutti dalla stessa parte, il prossimo anno Marquez e Bagnaia condivideranno la stessa moto e ci sarà una possibile sfida fino alla fine. Marquez ha parlato di questo e di tanto altro nel corso di un’intervista.
Attraverso i microfoni di Speedweek Marc Marquez ha parlato del suo futuro e del contratto appena firmato con la Ducati: “Non si può mai sapere, ma mi piacerebbe che non fosse l’ultimo della mia carriera. So al momento di essere competitivo per i primi sei, ma per puntare al titolo ho bisogno che tutti gli strumenti del puzzle combacino, mi piacerebbe restare oltre il 2006, magari anche oltre i due anni”, ha spiegato il pilota iberico.
Marquez è pazzo della Ducati e gli piacerebbe restare con questa scuderia, e vuole ancora lottare: “Essere il numero uno non è facile, è una cosa per pochi. Mi piacerebbe tornare ad esserlo, ma occorre avere pazienza”. Marquez ha un’altra età rispetto ai piloti di adesso, e ha vissuto sfide con campioni e leggende come Lorenzo o Valentino Rossi; tornando a quel periodo il pilota ha spiegato:
“Non si può dire che io fossi meglio di Lorenzo o Rossi quando sono passato alla top class. Ci fu un periodo dove ero più competitivo di loro, ma ogni atleta ha il suo momento. Raggiungere l’apice significa doversi dedicare sempre di più per rendere dolce il declino e far durare a lungo il proprio percorso. Non so se per me sia cominciata già la fase di declino o meno”, ha chiuso il pluriiridato.