“Pericolo Cina” per la Ducati: si starebbe cercando di copiare l’azienda italiana puntando su qualcosa a basso costo ma simile.
Efficienza e costi bassi sono obiettivi a cui ogni cliente vorrebbe puntare, anche se soprattutto in un’epoca come quella che stiamo vivendo non sono sempre perseguibili. Le materie prime, soprattutto in un ambito come quello dei motori, sono sempre più difficili da reperire, proprio per questo non solo finiscono per allungarsi i tempi di consegna, ma anche i costi. A fare le spese di questa situazione sono proprio gli utenti, che non sanno bene quando questo possa cambiare effettivamente.
La situazione si complica però a causa della concorrenza di alcune aziende, che sembrano essere disposte ad aumentare il proprio fatturato magari rinunciando in parte ai guadagni. A quel punto le vendite possono crescere proprio perché le persone sono attirate dal prezzo più basso. Chi non lo fa potrebbe però andare incontro a conseguenze spiacevoli, come sta accadendo appunto alla Ducati.
Ogni azienda deve evidentemente avere a che fare con la concorrenza, ma a volte questa non è così “onesta” come si potrebbe pensare. I problemi nascono soprattutto con le società che operano in Cina, convinte di poter attirare clienti grazie a costi bassi, anche se a volte tutto questo può andare a discapito della qualità.
Le realtà che operano nel mondo dei motori non fanno purtroppo eccezione. Ne sa qualcosa la Ducati, che si ritrova a dover gestire una situazione non troppo piacevole a causa di quello che sta facendo QJ Motor.
Gli asiatici hanno infatti intenzione di prendere spunto da un modello storico che ha fatto la fortuna di Borgo Panigale e che non può che risultare un bersaglio fondamentale a cui puntare per chi punta ad ampliare la propria quota di mercato. Il riferimento è alla Ducati Supermono, che si è fatta apprezzare per il suo monocilindro utile per limitare l’immane potenza dell’altro cilindro.
Nonostante siano stati diversi i modelli lanciati successivamente e apprezzati dagli operatori del settore ma anche dagli appassionati stessi, ancora oggi quello resta una versione di primo livello, che non può che essere motivo a cui ispirarsi. E in Cina sembrano averlo compreso appieno.
Essere cauti in situazioni simili non può che essere inevitabile, non può che pensarlo anche la Ducati, pur sapendo di essere un punto di riferimento per gli amanti delle due ruote (lo dimostrano anche i risultati ottenuti nel Motomondiale).
Attualmente la situazione è comunque ancora tutta in divenire, quello presentato da QJ Motor è solo un brevetto, che non si sa ancora se potrà essere trasformato in realtà. Si deve comunque sottolineare una lieve differenza: quello cinese ha un cilindro con un alesaggio molto più piccolo rispetto al primo. Non solo, il pistone ha un foro al centro, inserito per evitare che si possa verificare una compressione senza fine dell’aria.
Resta inoltre da capire in quale moto gli asiatici possano decidere di sfruttare questo sistema, su questo non ci sono certezze. Le variazioni evidenziate non permetteranno però all’azienda di Borgo Panigale di pensare a un vero e proprio plagio, piuttosto si comprende come il “genio italiano” sia apprezzato e riconosciuto anche oltre i nostri confini.