Il marchio Ducati è un punto di riferimento assoluto per le due ruote, ed oggi vi parleremo di un progetto eccezionale.
In casa Ducati si ha la consapevolezza di essere al top sotto tutti i punti di vista nel mondo delle due ruote, sia per quanto riguarda il motorsport che il prodotto stradale. Oggi vi parleremo di un progetto estremo, la Kapriony Mina su base Desert X, di cui si è parlato sulle colonne del sito web “Dueruote.it“.
Ad idearlo e progettarlo ci ha pensato Paolo Caprioni, assieme alla factory Engines Engineering. Si tratta di una fantastica Special da rally, che ha tutte le carte in regola per far divertire gli appassionati di cross. Il gioiello ispirato alla Ducati Desert X è riuscito a giungere al traguardo alla durissima Africa Race, corsa a gennaio sulle tappe che, una volta, ospitavano la Parigi-Dakar.
Ducati, ecco la Karpiony Mina Desert X
La Kapriony Mina si basa sulla Ducati Desert X, ed è un progetto davvero incredibile. Tuttavia, la base è stata rivoluzionata, e sino all’80% dei componenti hanno subito modifiche. Le poche cose che restano di serie sono il motore bicilindrico a L da 937 cc, ed anche il traliccio anteriore del telaio, per il resto, tutto è cambiato.
L’obiettivo era quello di renderla il più resistente possibile, in modo da sopportare l’intera durata della gara, ed i risultati hanno dimostrato che il duro lavoro ha pagato. Tutta la parte anteriore è stata cambiata, con piastre dedicate e forcella WP Cone Valve con steli da 48, con escursione da 300 mm. Un singolo disco è alla base dell’impianto frenante, con pinza a due pistoncini, con un grande risparmio sotto il profilo del peso.
Sono stati inseriti anche due serbatoi anteriori da 14 litri, realizzati a mano ed in alluminio, avvolti dai convogliatori in carbonio. Il baricentro è stato abbassato, in modo da lasciare libere le ginocchia, con tante novità nella zona del ponte di comando. Qui troviamo una torretta in carbonio, la porta road book, il trip master, il cap, i supporti per il GPS ed i pulsanti e le levette a profusione. Non mancano le manopole in spugna e gli ammortizzatori di sterzo, per un gioiello che della Ducati Desert X ha davvero poco. Ed il risultato è stato eccezionale.
Insomma, ancora più estrema e ancora più votata all’off-road. Così la mangia-terreno di Borgo Panigale compie un ulteriore passo in avanti verso la perfezione.