La Ducati è una eccellenza italiana ed è anche una delle moto più desiderate a livello mondiale. In Cina lo sanno e hanno provato ad imitarla senza vergogna.
Parlare di banali copia e incolla è quasi limitativo. In molti casi i marchi cinesi plagiano quelli europei, in particolar modo italiani sul piano del design. L’industria delle due ruote cinese si è spaccata tra brand di fascia alta che sanno costruire moto prestigiose ed originali e marchi che tentano di cavalcare il successo, imitando i principali modelli dei top brand.
Gli esemplari più blasonati di matrice europea sono clonati in Cina. Prendiamo ad esempio il top di gamma della Ducati. La Panigale è nata dall’esperienza accumulata in pista dal brand italiano. La super sportiva è emiliana ha un muso molto sottile e delle ali per una controllo assoluto ad alte velocità. Il serbatoio è da 17 litri. Il suo nome è tratto dal quartiere di Bologna Borgo Panigale, a Bologna, sede della factory.
Nel 2014 la moto venne omaggiata con il XXIII Compasso D’oro ADI. Si tratta di un capolavoro assoluto sul piano estetico, impreziosito da un bicilindrico a L di 90° longitudinale, come da tradizione, e inclinato all’indietro di 21°. La cilindrata è di 1198 cm³, ottenuta tramite un alesaggio di 112 mm e una corsa di 60,8 mm. Il mono-ammortizzatore posteriore TTX36 è un piacere anche per gli occhi. La nuova forcella anteriore è pressurizzata, la Öhlins NPX25/30.
La copia della Ducati
La Panigale fa delle performance anche il suo mantra con un motore V4 a 90° da 998 cm3 che sprigiona 221 CV (162 kW) a 15.250 giri/minuto e una coppia di 112,4 Nm a 11.500 giri/minuto. Presenta un limitatore messo a 16.000 giri/minuto (16.500 giri/minuto in sesta marcia). Non è solo un capolavoro di stile, ma anche un sul piano tecnologico.
La pompa dell’olio, ad esempio, è attivata da un albero azionato da ruote dentate, in tecno-polimeri, che tiene in costante depressione la zona sottostante ai cilindri. Il raffreddamento è a liquido. Questo motore è in grado di erogare 195 CV (circa 180 alla ruota) a 10.750 giri e 132 Nm di coppia a 9.000 giri al minuto, con il limitatore impostato a 11.500 giri al minuto.
La cinese Ducasu DK è dotata, invece, di un bicilindrico parallelo da 385 cc che sprigiona una potenza di appena 25 CV. La moto è un clone della Ducati con tanto di monobraccio e il nome sembra un’allusione chiara. La versione bianca della moto Ducasu che vedete in alto nel video del canale YouTube T MotoVerse vanta accenti rossi e verdi, richiamando la tradizionale grafica ispirata alla bandiera italiana.