La casa di Borgo Panigale ha fatto presente che c’è l’opportunità per gli avversari di lottare in futuro per le prime posizioni. Ecco cosa potrebbe accadere in MotoGP.
La Ducati sta facendo incetta di vittorie e titoli mondiali. Dal 2020 in avanti in classifica costruttori c’è sempre e solo una Rossa davanti a tutte. Inoltre, nel 2022 è arrivato anche il riconoscimento per Pecco Bagnaia, autore di una cavalcata indomabile. Il torinese è riuscito a recuperare 91 punti al campione della Yamaha, Fabio Quartararo.
A grandi passi il prodotto più vincente della storia dell’Academy di Valentino Rossi si sta avvicinando anche al secondo titolo di fila. In questa annata, tanta è la supremazia della Desmosedici GP23, Pecco non ha avuto rivali di altri marchi. I principali competitor per la corona iridati sono i colleghi Jorge Martin, del team Pramac, e Marco Bezzecchi, del team Mooney VR46.
L’unico pilota in classifica, in top 5, non in sella alla Ducati è Brad Binder. Il sudafricano della KTM è il primo degli altri, ma ha accumulato uno svantaggio consistente dal leader. In questo difficile scenario per tutte le altre case che non montano un motore Desmo 4 tempi, V4 a 90° raffreddato a liquido, fa rumore la crisi in cui sono piombati i marchi giapponesi.
Dopo il ritiro al termine della scorsa annata della Suzuki, Honda e Yamaha non hanno tenuto il passo, a livello tecnologico, delle case europee. La Ducati è il punto di riferimento, tuttavia sul piano tecnico KTM e Aprilia sono le più vicine ai concetti all’avanguardia della GP23. La Yamaha M1, invece, sembra essere sempre uguale a se stessa, con tutti i limiti del caso.
Ducati, l’ammissione che fa sognare i rivali
Fabio Quartararo ha ammesso che la sua M1 2023 ricorda tantissimo la moto del 2015 con cui Lorenzo e Rossi si giocarono il mondiale. La Honda RC213V è, assolutamente, da buttare. Bisognerebbe ripartire da un foglio bianco perché nemmeno due campioni del mondo delle qualità di Marc Marquez e Joan Mir sono riusciti ad ottenere risultati di spessore in HRC, rischiando persino gravissimi infortuni.
I vertici della MotoGP sono consapevoli dell’enorme gap che si è venuto a creare nelle ultime annate. Si era parlato di concessioni per permettere ai rivali della Ducati di recuperare lo svantaggio. L’idea più equa l’ha avuto l’ingegnere della casa di Borgo Panigale, Luigi Dall’Igna. Quest’ultimo, infatti, ha creato un bolide inavvicinabile ma vorrebbe più bagarre in pista. Come? Grazie all’adozione di più giorni di test per chi insegue in classifica.
In una intervista rilasciata su Motosan Dall’Igna ha dichiarato: “Occorre fare scelte sensate. Per me sarebbe fantastico se i giapponesi avessero più giorni di test. Forse possiamo anche dare loro un ulteriore aggiornamento aerodinamico del telaio per stagione e per pilota“. L’ingegnere veneto è consapevole che andranno prese delle misure per evitare una fuga dei costruttori.
Dopo l’addio della Suzuki sono rimasti in 6 e senza un campionato competitivo potrebbero decidere di mollare in futuro. C’è bisogno di regolamenti che diano a tutte le aziende la possibilità di lottare per miglioramenti tecnici ha sancito Dall’Igna.