Andrea Dovizioso è entrato nel cuore degli appassionati della classe regina grazie alle sue imprese in Ducati. Ecco cosa si è messo in testa.
Il Dovi, insieme a Capirossi, Stoner e Bagnaia, è tra i ducatisti più rappresentativi che la top class abbia vantato. Le sue sfide a Marc Marquez, Jorge Lorenzo e Valentino Rossi in 8 magiche annate sulla Desmosedici hanno reso più leggere le domeniche di milioni di fan. La sua sfortuna è stata quella di ritrovarsi la versione prime di Marc Marquez in sella ad una Honda RC213V spaziale.
In 3 occasioni Dovizioso ha concluso al secondo posto in classifica alle spalle di Marc Marquez, sfiorando il titolo nel 2017. Nel 2020 si è tolto almeno la soddisfazione di festeggiare il riconoscimento costruttori, al fianco di Danilo Petrucci. Va detto che le Desmosedici che ha guidato il romagnolo non erano paragonabili a quelle attuali in termini di affidabilità e performance. Il suo erede Pecco Bagnaia è arrivato sulla Rossa al momento giusto, riuscendo ad issarsi nelle ultime due annate sul tetto del mondo.
Tra i ducatisti il forlivese si è sempre distinto per la sua naturale propensione ad adattarsi alle caratteristiche di una moto scorbutica e che faceva, principalmente, dell’erogazione il suo punto di forza. Dovizioso aveva capito, meglio di Jorge Lorenzo, come spingere la Desmosedici al limite anche nei tratti misti. Dopo il ritiro al termine del 2020, grazie al passaggio di Morbidelli nel team factory Yamaha, Dovizioso ha avuto la possibilità di correre al fianco di Valentino Rossi nel team satellite della Casa di Iwata. I risultati non sono arrivati e dopo qualche punto racimolato nel 2022 ha deciso di appendere il casco al chiodo.
Il passaggio da una mezzo come la Ducati Desmosedici alla Yamaha M1 non è stato facile. Dovizioso ha deciso di dedicarsi alla sua passione per il motocross. Si è anche, pesantemente, infortunato dopo una brutta caduta ma ora sta recuperando la migliore forma fisica.
Il futuro del romagnolo può essere ancora in MotoGP? “Non ho impegni, ma è sempre bello quando ti chiamano per parlare del futuro. Ho avuto l’opportunità di farlo quando mi sono ritirato, ma in quel momento non volevo fare nulla, solo ritirarmi e prendermi una pausa. Ma ho sempre lasciato la porta aperta perché non sono ancora troppo vecchio e tutti sanno che il mio feeling può aiutare lo sviluppo di una moto. In questo momento non lo so, forse è presto, ma la porta è aperta”, ha annunciato Dovizioso in una intervista riportata sulle colonne di Motosan.es.