Distruggendo gli stereotipi di genere che vedono il motociclismo come uno sport “macho per i machi”, sempre più ragazze si avvicinano a questa passione. Dati sorprendenti che dimostrano – qualora ce ne fosse davvero bisogno – che i luoghi comuni sono da accantonare una volta per tutte.
Quante volte avete sentito la frase “Donna al volante, pericolo costante”? Quante volte qualcuno ha detto che i motori sono un hobby riservato ai maschietti? Ancora una volta, i dati provano che sono tutte sciocchezze. Ecco perchè negli ultimi anni il motociclismo è diventato sempre più “rosa” e sempre più donne hanno scalzato di sella i colleghi uomini.
Assistendo a proteste come quelle che stanno avvenendo in Afghanistan – dove i talebani hanno tolto alle donne il diritto allo studio – o in Iran è facile scordare che, con le dovute differenze culturali e sociali, anche il nostro continente è ancora lievemente ostile al gentil sesso in alcuni ambiti, primo tra tutti quello dei motori! Basti pensare a detti popolari come “Donne e motori, gioie e dolori” figlie di un’epoca decisamente più maschilista.
Quale mondo è più “off limits” alle donzelle di quello del motociclismo poi? Cavalcare bolidi da centinaia di cavalli pesanti, pericolosi e facili da distruggere: un lavoro per soli uomini, dicono gli stereotipi, meglio se biker muscolosi con le giacche di pelle, no? Se non fosse sufficiente il buon senso per scuotere la testa di fronte al classico stereotipo sul motociclista, ci sono anche i dati a confermarlo: il motociclismo ormai è più paritario che mai.
Ci sono numerosi istituti soprattutto negli Stati Uniti che analizzano continuamente i dati su automobilismo e motociclismo, inclusi quelli sui guidatori. Nel caso delle motociclette, abbiamo una recente analisi dello studio legale Bike Lawyer in Texas che cerca di tracciare un profilo del guidatore di moto per prevenire incidenti e capire quante persone usino effettivamente la moto giornalmente in tutto il paese.
Secondo i dati dello studio condotto dai legali nel 2003 solo il 9,6% dei motociclisti erano donne mentre nel 2018, quindici anni dopo perciò, questo numero è praticamente raddoppiato. Ad oggi, il 26% dei motociclisti “millennials” appartiene al gentil sesso mentre la percentuale per la Generazione X si attesta sul 22%. Ma non è solo una mera questione di numeri, vediamo anche qualche caso specifico molto famoso.
La prima donna a vincere una competizione motociclistica fu nel 1913 Vittorina Sambri, pilota che nel famoso ippodromo di Faenza sconfisse un collega che l’aveva sfidata – secondo la leggenda – intimandole addirittura di “tornare a fare la calza”. Inutile dire che la Sambri fu a lungo un simbolo per le donne che combattevano per il diritto di voto e gli altri diritti fondamentali a loro ancora proibiti.
Ad oggi, le motocicliste famose sono molte di più, anche tra i VIP di Hollywood o italiani: attrici come Michelle Rodriguez, cantanti pop come Miley Cirus e Pink amano tutte farsi riprendere dai paparazzi in sella a potenti motociclette sportive. Ma non è finita qui perchè c’è un pesante smacco per i centauri maschi che sarà molto difficile da digerire!
Secondo le ricerche americane, a parità di campioni, le donne in moto sono molto più attente alla strada rispetto ai colleghi uomini e non lo dicono gli stereotipi ma i dati: negli Stati Uniti, una motociclista donna ha cinque volte meno le probabilità di un motociclista uomo di finire coinvolta in un incidente fatale. Il 60% delle donne in moto contro il 40% dei colleghi uomini in più dichiara di aver frequentato almeno un corso di guida sicura. Siete ancora convinti che non possano guidare una moto?