Con l’approvazione definitiva del nuovo Codice della Strada, decade uno storico divieto per moto e scooter. Ora non resta che attendere l’approvazione definitiva del provvedimento
Dopo un lungo iter parlamentare, le modifiche al Codice della Strada sono state approvate anche al Senato. Affinché possano diventare legge manca ora l’ultimo passaggio, quello della firma del presidente della Repubblica, Sergio Repubblica, che precede la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Ormai, comunque, è tutto deciso. La modifica del Codice della Strada è stata uno dei principali obiettivi del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, fin dall’inizio del suo mandato. E’ stato un percorso tortuoso – come capita a tutte le leggi di grande impatto sociale – che si è concluso con lo scopo di garantire più sicurezza e prevenzione con norme più aggiornate che tengono conto delle novità nel frattempo sopraggiunte sulla circolazione stradale.
Tante le novità contenute nel provvedimento che non riguardano, tuttavia, solo gli automobilisti. Si è già dato risalto all’inasprimento delle pene nei confronti di chi viene sorpreso alla guida in stato di ebbrezza, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope o con lo smartphone, una fattispecie quest’ultima che può portare anche alla sospensione immediata della patente come nel caso del superamento dei limiti di velocità se si incappa nella stessa infrazione per due volte l’anno.
Nelle modifiche approvate al nuovo CDS non mancano novità anche per i possessori di moto e scooter. Su tutte, ne vogliamo mettere in evidenza una che fa decadere uno storico divieto nella circolazione di questi veicoli. La nuova normativa stabilisce infatti che moto e scooter con una cilindrata da 125cc potranno accedere su tutte le autostrade e strade extraurbane principali, tangenziali delle grandi città comprese.
L’annullamento del precedente divieto di circolazione coincide tuttavia con un obbligo da rispettare. Il conducente dei veicoli 125cc ora ammessi alla circolazione su autostrade e tangenziali deve essere esclusivamente maggiorenne.
L’introduzione di questa novità è stata accolta favorevolmente da ANCMA, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori. “E’ un risultato importante – spiega Mariano Roman – che permette all’Italia di allinearsi al resto d’Europa e che è in grado di dare impulso anche al mercato.” Altrettanto significativo per il settore è stato il riconoscimento di moto, scooter e ciclimotori come veicoli vulnerabili, una condizione simile a quella di pedoni e ciclisti che impone nuove misure di tutela e una maggiore attenzione da parte degli altri utenti della strada, ad esempio nelle manovre di sorpasso o nel mantenimento della distanza di sicurezza.