La Ducati domina la MotoGP, ma ora il grande boss Gigi Dall’Igna ha parlato di un serio guaio. Ecco di cosa si tratta.
La MotoGP si avvicina al superamento del giro di boa, dal momento che domenica, in quel di Barcellona, si correrà l’11esima tappa stagionale. Molto favorita ovviamente la Ducati, che con Pecco Bagnaia vuole allungare ancora, anche se su questa pista c’è la possibilità di vedere una lotta più accesa con i rivali.
La KTM vuole confermarsi seconda forza di questa MotoGP, ma anche l’Aprilia è attesa come grande protagonista. Nel frattempo, si inizia a discutere e tanto di futuro, con alcune regole che potrebbero essere presto rivoluzionate per alcuni motivi di sicurezza. Ora c’è anche preoccupazione in casa Ducati.
MotoGP, ora Gigi Dall’Igna ha una grande paura
Uno degli argomenti più interessanti del momento attuale della MotoGP è il tema regolamentare, con un importante cambiamento atteso per il 2027. Marc Marquez spera che l’aerodinamica venga ridotta quanto prima, una dichiarazione intelligente la sua, dal momento che è proprio il punto sul quale la Honda fa più fatica rispetto alla Ducati.
C’è da dire che l’eccessiva downforce ha favorito uno spettacolo sempre più simile alla F1, dove si fa molta fatica a superare, con i duelli che non sono più all’ordine del giorno. Sempre più spesso, infatti, vediamo delle gare sin troppo lineari, con piloti più veloci che fanno fatica a rimontare se partono dalle retrovie, a causa di un disturbo aerodinamico molto importante proveniente da chi precede.
Un altro aspetto che, in chiave sicurezza, non va di certo sottovaluto è quello delle performance in generale, che di anno in anno crescono. Le moto sono sempre più veloci, e ciò vale sia per le curve e le staccate che per i rettilinei. Pensate che la velocità di punta registrata al Mugello quest’anno è stata il nuovo record nella storia di questo sport, con la KTM di Brad Binder che ha fatto segnare 366,1 km/h sul rettilineo del tracciato toscano.
Fa specie che il primato non sia stato firmato dalla Ducati, ma è chiaro che ormai ci si trovi di fronte a dei limiti che sono stati abbattuti. Pensate che, vent’anni fa, le moto toccavano, in quello stesso punto, i 324 km/h, stiamo parlando di 40 km/h di differenza in un ventennio, probabilmente troppi.
In un’intervista rilasciata a “Speedweek.com“, il boss di Ducati Corse, Luigi Dall’Igna, ha messo in mostra tutta la sua preoccupazione per delle top speed ormai troppo elevate: “In MotoGP facciamo prototipi, questo si sa, sono moto diverse da quella da strada, ma la velocità massima sarà un problema in futuro se non facciamo qualcosa, credo che sia già troppo alta“.
Intervenire per fermare le velocità di punta non sarà affatto facile, anche se in chiave futura si discute da tempo di un abbassamento della cilindrata. I motori, così come l’aerodinamica, sono ormai spinti al massimo ed hanno raggiunto numeri da urlo, ed è chiaro che tornare indietro sarà una sfida ancor più ardua.