Nella sempre più patriottica Spagna sono tutti convinti della superiorità di Marc Marquez? Non proprio, sentite come è stato definito Valentino Rossi.
Se in Italia gran parte del seguito legato al motociclismo è stato trainato dai successi di Valentino Rossi in oltre un quarto di secolo, la Spagna ha vissuto la sua epoca d’oro con la generazione di Pedrosa, Lorenzo e Marquez. Quest’ultimo è ancora oggi uno dei principali attori protagonisti della griglia, potendo vantare una fan base straordinaria. 
Il figlio maggiore di Angel Nieto, istituzione iberica nel mondo delle competizioni su due ruote, ha parlato della situazione attuale della MotoGP e della figura apicale di Valentino Rossi. Quest’ultimo gestisce un team che ha già avuto ottimi risultati, grazie ai piloti dell’Academy. Marco Bezzecchi è stato il più vincente, riuscendo ad issarsi al terzo posto della graduatoria 2023, alle spalle di Bagnaia e Martin. L’esperienza del Dottore è risultata indispensabile per ottenere risultati di spessore.
Gelete Nieto, il figlio maggiore della leggenda Angel Nieto, è il direttore sportivo del team Moto2 VR46 Yamaha Mastercamp. Lo spagnolo ha partecipato al podcast Fast & Curious e ha detto la sua sull’importanza di una figura come Valentino Rossi nel motociclismo. Nessuno è mai stato più dominante, soprattutto in termini mediatici, grazie ad una personalità fuori dagli schemi. Il centauro di Tavullia ha, completamente, cambiato i paradigmi della classe regina.
MotoGP, l’importanza di chiamarsi Valentino Rossi
In tanti hanno cercato di emulare il Dottore. Gelete Nieto, proprio come suo padre, è diventato un pilota motociclistico, partecipando alla classe 125cc del Campionato del Mondo. Ha sentito la pressione di essere figlio di un pilota, ma anche Rossi è un figlio d’arte. Il motociclismo è sempre stato uno sport popolare, ma con l’arrivo del 46 tutto è cambiato. In MotoGP sono sopraggiunti altri straordinari interpreti, come Stoner, Lorenzo e Marquez, dando vita a battaglia clamorose. Marc sta ancora provando ad inseguire i record del numero 46. 
“Valentino Rossi ha fatto molto per il motociclismo, anche chi non amava le moto accendeva la TV per vedere cosa faceva”, ha riconosciuto il direttore sportivo spagnolo. Lo stesso non si può dire che accada con i centauri attuali della griglia. Gelete ha poi parlato dell’eccessiva elettronica dei bolidi moderni: “Deve esserci un limite, la moto non può guidare il pilota, non puoi perdere quell’emozione, devi combinarla e non perdere nulla”.
