L’industria delle due e quattro ruote ha intrapreso una strada pericolosa, consegnando il mercato nelle mani delle realtà costruttive asiatiche. Ecco l’ultima soluzione copiata dall’Italia.
I marchi italiani hanno un fascino unico all’estero. In particolare in Cina i top brand nostrani sono presi ad esempio per la realizzazione di autentici capolavori, almeno di stile. Sul piano del design i nuovi costruttori del Paese del Dragone Rosso hanno capito che occorre puntare su linee intramontabili. Nella maggior parte dei casi clonano mezzi inglesi, americani o italiani.
In un mondo sempre più in crisi, a livello economico, i centauri stanno iniziando a fare i conti con una crisi sempre più forte. In questa ottica un prodotto cinese che prima sarebbe stato osteggiato, ora ha un suo appeal. Persino nella nicchia di mercato dei sidecar in Cina hanno copiato un prodotto italiano. Per chi non li conoscesse i sidecar, come dice il termine stesso inglese, rappresenta un dispositivo ad una ruota, fissato al lato di una motocicletta, uno scooter o una bicicletta.
La creazione di una struttura a 3 ruote ha avuto un suo impatto anche nelle competizioni. Tutto nacque alla fine del 1900 con l’idea di un ufficiale dell’esercito francese. Jean Bertoux ricevette un premio offerto da una rivista francese nel 1893 per il miglior metodo di trasporto di un passeggero su una bicicletta. Nacque così la possibilità di aggiungere un posto al fianco del mezzo. Il primo sidecar fece capolino tramite una vignetta di George Moore nel numero del 7 gennaio 1903 del quotidiano britannico Motor Cycling.
Il marchio Changjiang è uno dei maggiori produttori di sidecar in Asia. Il legame tra questi mezzi e l’esercito ha reso possibile uno sviluppo notevole del brand, partorendo anche dei modelli stradali. Il prodotto finale è ispirato al modello di Moto Guzzi V85 TT. L’azienda di Mandello del Lario è molto noto a livello internazionale. Il brand Changjiang ha creato il Deffender 750, alimentato da un motore sviluppato dalla Moto Guzzi con una configurazione a V trasversale di 90º, il medesimo della Moto Guzzi V85 TT. Date una occhiata anche alla copia spudorata del top di gamma Ducati.
Nel video in alto di Motos & Marcas potrete apprezzare il lavoro di imitazione della Changjiang. Il motore è raffreddato ad aria, raggiungendo una cilindrata di 750 cc, offrendo una potenza finale di 52 CV a 6.300 giri/min. Medesimi numeri del V2 della Moto Guzzi. Il sidecar cinese è stato creato su un telaio di tubi d’acciaio come la V85 TT. Prezzo? Parte da 8.900 euro sino a 10mila euro.