Il disastro del colosso delle moto è impressionante, con il tracollo che porta così alla scelta dell’auto amministrazione.
La situazione economica di tante aziende in questi anni non è di certo delle più rosee, con tante che stanno facendo i conti con una crisi spaventosa. Lo si vede anche con le nuove realtà elettriche, con una società come Energica che purtroppo deve chiudere battenti con largo anticipo rispetto alle attese.
Il tutto però non va di certo per il meglio se si vira verso il termico, con Pierer Mobility che infatti deve fare i conti con le problematiche legate alle vendite ormai sempre più a ribasso. Il colosso infatti non ha modo di sostenersi, nemmeno grazie alla presenza al proprio interno di grandi marchi come KTM, Husqvarna o MV Agusta.
Chi ha senza dubbio spinto moltissimo in questi anni per potersi migliorare e crescere sempre di più è proprio la KTM. La casa austriaca infatti ha puntato molto sulle corse e sulla MotoGP, con questa categoria che ha dato modo anche di lanciare dei campionissimi come Pedro Acosta, ma ora è tempo di guardare con attenzione ai rischi che possono derivare dalle mancate vendite.
Già da diverso tempo si stava parlando degli immani problemi che erano legati alla KTM, con il colosso austriaco che purtroppo si trova in una crisi davvero senza precedenti. Proprio nel momento in cui sembrava essere destinata a una crescita costante del proprio brand, ecco il duro colpo che rischia di bloccarne ancora di più la crescita.
In questo momento il buco di bilancio è impressionante, visto che si parla complessivamente di ben 250 milioni di Euro. Sono tre i creditori che ora devono riscuotere, con le perdite che sono di ben 180 milioni solo nella prima metà del 2024. Il problema è che la KTM ha prodotto troppo in base alle sue vendite, dunque al momento le sue scorte sono infinite.
La scelta di dare vita così a una procedura di ristrutturazione, tramite l’auto amministrazione, sembra essere l’unica che può essere in grado di risollevare il colosso austriaco. Non mancheranno i licenziamenti, con 300 che sembrano essere scontati sui 6000 totali. Anche nella prima parte del 2025 vi sarà uno stop alla produzione, in modo da ottimizzare i costi. La speranza è che ora la situazione in casa KTM possa migliorare il prima possibile, per il bene dei lavoratori e di un marchio che era in rampa di lancio come pochi altri.