La crisi dell’automotive non ha risparmiato nemmeno la storica casa automobilistica: saltano circa 2.000 dipendenti.
Il 2024 è stato senza dubbio l’anno in cui la crisi dell’automotive si è fatta maggiormente sentire. Tante case automobilistiche, comprese le principali, hanno dovuto fare i conti con perdite pesantissime a causa dei dati relativi alle vendite fortemente negativi. Qualcuna di queste aziende è stata anche costretta a scelte drastiche: pensiamo ad esempio a Volkswagen, che lo scorso ottobre ha annunciato la chiusura di almeno tre stabilimenti in Germania.
Stando alle ultime notizie sembra che anche un altro colosso tedesco stia per prendere la stessa strada. Stiamo parlando di Porsche, lo storico brand ormai pronto a tagliare qualcosa come 1.900 posti di lavoro nei prossimi quattro anni. In particolare Porsche farà questi tagli nei siti di Stoccarda-Zuffenhausen e Weissach: entro il 2029 il 15% del personale dovrà svuotare l’armadietto e lasciare il lavoro.
Una strategia, quella di Porsche, che in realtà ha preso il via già nel 2024. Lo scorso anno, infatti, il gigante tedesco non ha rinnovato i contratti di 1.500 lavoratori a tempo determinato: non sembra finita qui, dato che come riporta Reuters – citando un portavoce di Porsche – altri 500 contratti sono ormai in via di conclusione: l’azienda con sede a Stoccarda non rinnoverà nemmeno questi.
Il portavoce di Porsche sottolinea che però questo programma si sta rivelando comunque insufficiente. Ecco perché il Consiglio di Amministrazione e il Consiglio Aziendale hanno deciso per un ulteriore taglio di 1.900 posti di lavoro in tutta l’azienda entro i prossimi tre anni.
Per coprire i buchi che si verranno a creare nei due stabilimenti di Stoccarda-Zuffhausen e Weissach e procedere all’assunzione di nuovi lavoratori Porsche si affiderà alle fluttuazioni naturali e al cambiamento demografico, come chiarito sempre dal portavoce della casa automobilistica tedesca. Sempre secondo il portavoce lo stato di salute di Porsche, nonostante la crisi del settore, può dirsi ancora buono: tuttavia ci sono delle problematiche che richiedono interventi urgenti.
“Ci sono molte sfide da superare – le sue parole riportate sempre da Reuters – come il ritardo nella diffusione della mobilità elettrica e le difficili condizioni geopolitiche ed economiche”. Resta da capire se Porsche si fermerà qui con i tagli o se i dipendenti dovranno attendersi qualche altra brutta sorpresa nei prossimi mesi.