La prima sconfitta in classe regina di Valentino Rossi arrivò per mano del figlio d’arte Kenny Roberts Junior. Ecco di cosa si occupa l’americano.
Se Valentino Rossi, da immortale del Motorsport, continua a divertirsi in pista, i suoi colleghi più accreditati da anni hanno deciso di appendere il casco al chiodo. La longevità del Dottore è dettata dalla sua fame di risultati e velocità. Quando ha compreso che non avrebbe più lottato per un singolo podio in MotoGP, in una intera annata, ha deciso di lasciare il circus.
Il fenomeno di Tavullia era l’astro nascente del Motomondiale dopo i titoli conquistati in Aprilia, ma una volta sbarcato in top class, in sella alla Honda, si ritrovò spiazzato. La classe 500 dei tempi era molto più fisica dell’attuale MotoGP. L’elettronica ai tempi non esisteva e l’esperienza poteva fare una grossa differenza. Non a caso per anni aveva dominato il veterano Mick Doohan. Dopo il ritiro dell’australiano in tanti ebbero la chance di lottare per il titolo. Ecco il modello storico di Aprilia del Dottore in vendita.
Crivillé si aggiudicò il titolo nel 1999, sfruttando il tragico infortunio del fenomeno della Gold Cost. L’anno successivo salirono in cattedra Rossi e Capirossi a rimpolpare l’esercito di italiani che erano in classe regina. Max Biaggi, ad esempio, si ritrovò spiazzato. In questa mischia emerse il figlio d’arte Kenny Roberts Junior. Nato a Mountain View, il 25 luglio del 1973, nello stato della California, aveva 6 anni in più di Rossi.
Esordì nel Motomondiale a soli 20 anni, in classe 250, nel 1993 in sella ad una Yamaha. Per una conformazione fisica, Roberts Junior fece fatica nelle classi inferiori, ma divenne un protagonista assoluto, da subito della 500. L’americano in sella alla Suzuki sfidò il pilota di Tavullia sulla Honda.
Il Dottore alternò grandi prestazioni a ritiri. A fine stagione, Roberts vinse il titolo con 258 punti, mentre Valentino Rossi si fermò a 209. Rispetto a Biaggi i rapporti erano positivi. Dopo l’acuto mondiale, Roberts non ottenne altre vittorie.
Oggi possiede una pista da kart a Bend, nell’Oregon, e non si è più visto nell’ambiente della MotoGP. Joan Mir, nel 2020, ha riportato la Suzuki sul tetto del mondo. Rossi non ha dimenticato il buon Kenny. Il loro rapporto è stato spettacolare e con pochi precedenti. I successivi avversari, da Biaggi a Stoner, passando per Jorge Lorenzo, sino a Marc Marquez sono stati, sportivamente, odiati dal rider di Tavullia.