La MotoGP, per anni ha accolto straordinari interpreti che hanno fatto la storia della disciplina. Ora una nuova leggenda è entrata nell’Olimpo, proprio come Valentino Rossi.
C’è stata una MotoGP prima e dopo Valentino Rossi. Quest’ultimo è stato uno dei principali artefici della crescita della disciplina regina del Motomondiale. Tutto è ruotato, per anni, intorno alla figura del #46. Le rivalità con campioni come Max Biaggi, Casey Stoner, Jorge Lorenzo, Marc Marquez, senza dimenticare Sete Gibernau e tanti altri hanno fatto impazzire i fan sulle tribune e quelli in piedi a casa sul divano.
Le domeniche di MotoGP, oggi, non sono più le stesse, nonostante un esercito di piloti italiani, alcuni dei quali cresciuti sotto la guida del Dottore. Dall’Academy VR46, infatti, sono emersi straordinari talenti come Franco Morbidelli, vice campione del mondo 2020 nel team Yamaha Petronas, Francesco Bagnaia, campione in carica della Ducati, Marco Bezzecchi, rookie dell’anno 2022, e tanti altri arriveranno. Il centauro di Tavullia sarà sempre ricordato, ma non è l’unica leggenda che ha deciso di appendere il casco al chiodo.
La top class, nelle ultime stagioni, ha perso diversi fenomeni. Dani Pedrosa ha salutato tutti nel 2018 pur presenziando, saltuariamente come wild card, a qualche Gran Premio. L’anno successivo ha detto basta Jorge Lorenzo, falcidiato dagli infortuni. Nel 2020, dopo aver celebrato il titolo costruttori al fianco di Danilo Petrucci, aveva detto addio anche il ducatista Andrea Dovizioso.
Una nuova leggenda nell’Olimpo della MotoGP
Andrea Dovizioso, dopo essersi preso una pausa, ha scelto di tornare a fine 2021 in Yamaha Petronas come compagno del nove volte campione del mondo Valentino Rossi. Dopo l’addio di Maverick Vinales, la casa di Iwata promosse dal team satellite Franco Morbidelli. Fabio Quartararo, nonostante le difficoltà su una M1 tutt’altro che perfetta, si aggiudicò il campionato.
Il Dovi e il Dottore, invece, hanno patito le pene dell’inferno nella squadra Petronas. Nonostante l’esperienza, nemmeno Andrea è riuscito a portare a casa risultati degni di nota. Ha concluso il 2021 con 12 punti in 5 gare. Lo stesso è accaduto anche nel 2022, facendo da chioccia al giovane Darryn Binder.
La Yamaha non è migliorata sul piano tecnico e il Dovi ha preferito continuare sino alla tappa italiana nel Misano World Circuit Marco Simoncelli. Ha chiuso la passata stagione al ventunesimo posto della graduatoria con 15 punti.Tutti i centauri della casa di Iwata hanno fatto una fatica tremenda in sella alla M1, eccezion fatta per Quartararo che si è giocato il mondiale sino all’ultimo round contro Bagnaia.
Andrea, dopo il ritiro, ha deciso di investire e dedicarsi al Motocross. Avrebbe avuto una grande carriera anche sulle moto con le ruote tassellate, tuttavia ora può fregiarsi del titolo di leggenda della MotoGP.
Andrea ha ricevuto il riconoscimento da Carmelo Ezpeleta, il boss della Dorna, alla vigila della tappa al Mugello. Il romagnolo si è detto orgoglioso di rientrare in una ristrettissima cerchia di fenomeni leggendari. Il campione del mondo della classe 125 del 2004 ha sfiorato in tre occasioni il mondiale in MotoGP. E’ arrivato secondo nel 2017, nel 2018 e nel 2019, affrontando il miglior Marc Marquez di sempre.