Da ormai diversi anni ci ha lasciato Nicky Hayden, il cui anniversario della morte ci sarà tra pochi giorni. Ecco come scomparve.
Il mese di maggio rappresenta una vera e propria maledizione per il mondo dei motori, dal momento che tante leggende delle due e delle quattro ruote ci hanno lasciato in questo periodo. Il primo maggio del 1994 toccò ad Ayrton Senna, l’8 maggio 1982 fu il turno di Gilles Villeneuve, icone della F1, ma anche la MotoGP ebbe l’occasione di piangere Nicky Hayden ormai qualche anno fa, un campione che non sarà mai dimenticato.
Soprannominato “Kentucky Kid“, il nativo di Owensboro divenne campione del mondo con la Honda nel 2006, ponendo fine all’egemonia di Valentino Rossi, che veniva da cinque titoli conquistati consecutivamente. Hayden fu autore di una vera e propria impresa, ma la sua vita, ancora in giovane età, fu stroncata da un drammatico incidente. Riscopriamo cosa accadde in quei drammatici giorni.
La vita di Nicky Hayden fu stroncata il 22 di maggio del 2017, quando doveva ancora compiere 36 anni, e tra poche settimane, ricorrerà il settimo anniversario della sua morte. La causa della sua dipartita fu un incidente in bicicletta, avvenuto a Misano Adriatico, nel circondario riminese della strada provinciale che collega Riccione a Tavoleto.
Secondo quanto fu ricostruito dagli inquirenti, il rider statunitense non si fermò ad uno stop e venne investito da un’auto, che stava viaggiando però a 70 km/h, in un tratto in cui il limite era fissato a 50 km/h. L’incidente si verificò il 17 di maggio, cinque giorni prima della sua morte effettiva.
In ogni caso, il perito stabilì che se il conducente dell’auto avesse rispettato il limite di velocità, l’impatto sarebbe stato inevitabile. Nicky venne subito soccorso, ma si capì immediatamente che le sue condizioni erano piuttosto serie e che salvarlo sarebbe stato un miracolo.
Hayden aveva un vasto edema cerebrale, ma anche diverse fratture alle costole dorsali, oltre che ad una gamba. Venne ricoverato con urgenza ed in prognosi riservata presso l’ospedale di Rimini, per poi essere trasferito a Cesena. Il rider statunitense si spense lì cinque giorni più tardi, trascorsi in coma e senza mai più riprendere conoscenza. Le sue esequie sono state celebrate nel luogo natale di Owensboro, ed è stato poi seppellito nella piccola chiesa battista di Grove. Il suo è un dramma che non verrà mai dimenticato.