È un addio che fa male, uno dei grandi nomi del MotoGp ha deciso di lasciare e abbandonare tutto. L’effetto si è fatto sentire immediatamente
A volte le notizie arrivano da dove meno te l’aspetti. Apri Instagram alla ricerca di un post interessante, di un suggerimento di stile, di una fotografia che ti ispiri. E improvvisamente arriva la mazzata: un addio che ferisce, e che lascia la MotoGP orfana di un grande personaggio.
Pitbull, il grande rapper, non sarà più parte del team Trackhouse Racing. Una decisione improvvisa, comunicata con poche parole sui social. La star di Miami, al secolo Armando Christian Perez, ha scelto di chiudere una collaborazione durata cinque anni. Niente polemiche né spiegazioni, solo poche righe di descrizione.
Un cambio di rotta inaspettato
Per la MotoGp e specialmente per il team americano che aveva attinto a piene mani alla fama del notissimo collaboratore, le cose cambiano. E radicalmente. Non è tanto una questione tecnica perché Aprilia continua saldamente a tenere in mano il timone tecnico, con moto piene di promesse e piloti capaci e grintosi.
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Raul Fernandez resta al suo posto, affiancato dal nuovo arrivato Ai Ogura. Le quattro Aprilia sono pronte per i test di Sepang, identiche tra loro come promesso.
David Brivio continuerà a dirigere la squadra anche perché i risultati del 2024 sono stati molto incoraggianti. Adesso la partnership con Gulf garantisce molto carburante in più per nel l’economia del team. Le ambizioni sportive restano intatte, quello che cambia è l’immagine: il colpo non si può negare.
Justin Marks guarda già oltre. A Charlotte, due settimane fa, aveva presentato le nuove livree con l’entusiasmo di sempre. Il progetto non cambia direzione: portare aria fresca nel paddock della MotoGP, mescolando lo stile americano con la tradizione europea delle due ruote.
L’addio di Mr. Worldwide lascia un vuoto particolare. La sua presenza aveva dato un sapore diverso alle gare, portando un tocco di Miami nel paddock europeo. Le sue apparizioni a bordo pista erano energia pura, entusiasmo contagioso.
Il team Trackhouse Racing continuerà a lavorare come sempre, con i meccanici preparano le moto, i piloti si allenano, gli ingegneri studiano i dati. La squadra ha dimostrato di saper correre forte anche quando il vento soffia contro, e tutte le premesse sono positive. Ma la MotoGP ha perso un personaggio unico.
Uno che sapeva parlare ai giovani, che aveva portato le corse a un pubblico nuovo. La vita continuerà, ma un po’ meno allegra di prima.