Un polverone mediatico si è sollevato attorno alle nuove norme stradali, ma il Ministero dei Trasporti mette finalmente le cose in chiaro.
Il tam tam è partito subito, veloce e inarrestabile. Messaggi allarmanti, interpretazioni distorte, voci di corridoio che hanno fatto tremare migliaia di pazienti in terapia. Del resto, quando si parla di Codice della Strada, basta una parola mal interpretata per scatenare il panico. E questa volta nel mirino sono finiti i farmaci a base di cannabis.
Dal 14 dicembre scorso le regole sono cambiate, questo è vero. Le multe sono aumentate parecchio: chi sgarra con la velocità, chi parcheggia dove non deve, chi alza troppo il gomito prima di mettersi al volante. Niente più sconti per nessuno, soprattutto per i recidivi che rischiano di dire addio alla patente per un bel po’.
La vera bomba è scoppiata sul fronte delle sostanze stupefacenti. Si parla di multe salatissime, fino a tremila euro, e sospensioni della patente che farebbero impallidire chiunque. Una stretta decisa, che però ha generato un cortocircuito interpretativo quando si è iniziato a parlare di farmaci contenenti cannabinoidi.
Per fortuna il Ministero dei Trasporti ha deciso di mettere un punto fermo alla questione. Chi assume questi medicinali sotto controllo medico può stare tranquillo. Gli agenti dovranno valutare ogni situazione guardando lo stato reale del conducente, non solo i risultati di un test. È come per l’alcol: non è la stessa cosa bere un bicchiere di vino a cena o svuotare una bottiglia intera.
La strada scelta dal Ministero è quella del buon senso. I pazienti possono continuare le loro terapie seguendo le indicazioni del medico, senza il terrore di perdere la patente. Certo, sarebbe stato meglio dirlo subito, evitando settimane di preoccupazioni e interpretazioni fantasiose. Ma almeno ora la situazione è chiara.
E già che c’erano, dal MIT hanno voluto precisare anche un altro punto: i limiti per l’alcol al volante restano quelli di sempre. Nessuna modifica, nessuna novità da questo punto di vista. Una conferma che aiuta a fare ordine nel mare di dubbi che aveva accompagnato l’arrivo delle nuove norme.
Resta però un fatto: la comunicazione istituzionale deve migliorare. Non si può lasciare che le notizie rimbalzino da un social all’altro senza controllo, creando confusione e allarmismi. Le regole della strada riguardano tutti, automobilisti e non. Meritano spiegazioni chiare, immediate, comprensibili. Solo così si potrà garantire che le nuove norme vengano rispettate nel modo giusto, senza eccessi di zelo ma anche senza sottovalutazioni pericolose.
La sicurezza stradale è una cosa seria. Ma lo è anche il diritto dei cittadini a curarsi senza paure ingiustificate. Trovare il giusto equilibrio tra questi due aspetti: questo è il vero obiettivo del nuovo Codice della Strada.