Codice della Strada, la norma della discordia: Salvini costretto a farlo

Una proposta del Governo ha scosso così tanto i costruttori da chiederne l’annullamento. Cosa sta succedendo

Sin dalle prime settimane il governo guidato da Giorgia Meloni ha manifestato l’intenzione di introdurre cambiamenti al Codice della Strada. Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Salvini, in particolare, si è battuto per una riforma delle norme.

Matteo Salvini biciclette
Dopo le proteste, Salvini è dovuto intervenire di nuovo (Ansa) – Nextmoto.it

La proposta del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini riguardo biciclette ed E-bike ha letteralmente scatenato un vespaio tra i costruttori di questo tipo di veicolo, sempre più diffuso tra gli italiani che possono permettersi di abbandonare l’automobile per andare a lavoro, i semplici appassionati e gli atleti che vogliono tenersi attivi in città.

Ricordate la proposta del Ministero controllato dal politico leghista di dotare le biciclette di targhe, casco, frecce direzionali ma soprattutto di pagare l’assicurazione su questo tipo di veicolo come succede già con le motociclette e i quadricicli leggeri? Bene, sembra che Salvini abbia deciso per un dietro front tattico dopo che le proteste dei costruttori – e anche di molte associazioni italiane per il ciclismo – si sono fatte sentire in modo molto rumoroso.

Facciamo un passo indietro e torniamo a circa 48 ore fa: il politico attualmente impegnato nel Governo Meloni come ministro aveva lasciato intendere che oltre che per i monopattini elettrici, le nuove normative avrebbero “penalizzato” se così vogliamo dire anche i ciclisti che finora non avevamo mai avuto questo tipo di obbligo. A farsi sentire subito è stata l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori che non ha gradito il tutto.

Tutto per la sicurezza

La smentita è arrivata dai canali ufficiali di Montecitorio come fa notare Bike Italia dopo che le proteste avevano addirittura considerato questa trovata un modo per penalizzare direttamente un settore che genera moltissime entrate ogni anno, nell’ordine dei miliardi di Euro per l’esattezza: “Queste misure non tutelano affatto i ciclisti né la loro sicurezza ma pongono un carico importante su quelli che sono utenti deboli della strada”, aveva detto l’ANCMA rincarando poi la dose.

Uomo in bicicletta
Le biciclette in Italia sono sempre più popolari: lo dicono i dati (Garmin) – Nextmoto.it

Anche un deputato del PD come Mauro Berruto aveva protestato per questa ed altre misure – come le nuove norme sul sorpasso dei ciclisti – definendo le attività del ministero come “Anacronistiche e penalizzanti”. La situazione si è calmata ora che la smentita è diventata ufficiale. Come avevano fatto notare i sindacati dei produttori di biciclette italiane del resto, tutte queste misure avrebbero rischiato di penalizzare o paralizzare un settore che genera proventi per tre miliardi di Euro in tutto il paese.

Il progetto del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture per un Nuovo Codice della Strada continua a prendere forma anche se lentamente: oltre alle norme che verranno applicate ai monopattini elettrici sempre più pericolosi stando ai dati, troviamo anche la proposta di ergastolo della patente ed altre novità più o meno importanti.

Gestione cookie