Il nuovo Codice della Strada è ormai realtà ma ecco che scattano le manifestazioni in tutta Italia. Ecco il motivo.
E’ ormai in fase di approvazione il nuovo Codice della Strada, dopo che la Commissione Trasporti della Camera ha elaborato una serie di proposte. Una riforma che era attesa da anni ma che non va, secondo molti, nella direzione giusta. I numeri in Italia sono decisamente preoccupanti: 3.159 sono le persone morte in collisioni sulle strade nel 2022, con un aumento del 9% rispetto al 2021, 223.475 sono stati i feriti. Dagli ultimi dati poi emerge che il 73% delle collisioni avviene in ambito urbano e che il nostro Paese è una vera anomalia in Europa. Infatti in Italia c’è la media di morti per milioni di abitanti più alta.
Tra le modifiche principali di questo nuovo Codice della Strada ci sono le sanzioni, con l’inserimento di un tetto massimo delle maggiorazioni applicabili, non più dei 3/5 dell’importo iniziale della sanzione per violazione del Codice stradale. Ma c’è anche l’eliminazione della doppia sanzione nel caso in cui si prendano più multe per autovelox purché nello stesso tratto di strada ed entro il tempo limite di un ora.
Regole più severe per chi guida con il telefonino, con la sospensione breve della patente nel caso in cui il trasgressore sia in possesso di un minimo di 10 e un massimo di 20 punti, ma si arriva fino a 15 se i punti sono di meno. Ma non solo. Regole però che non soddisfano per nulla diverse associazioni.
Codice della Strada, scatta la protesta
Le principali cause di morte sono, secondo l’Istat, l’eccesso di velocità, la guida distratta e la mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti. E per diverse associazioni tutte queste sono cose che non vengono per nulla toccate dalle nuove regole. Per questo la piattaforma #città30subito (che vede presenti Legambiente, FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Clean Cities Campaign, ASviS, Amodo, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Lorenzo Guarnieri, fondazione Marco Pietrobono, Fondazione Luigi Guccione e Vivinstrada) ha deciso di dare vita nei prossimi giorni a una serie di manifestazioni in tutta Italia.
Bologna, Torino, Milano, Padova, Firenze, Modena, Roma, Napoli, Lecce, Perugia, Varese: sono queste le prime località in cui queste associazioni svolgeranno manifestazioni organizzate per protestare contro il nuovo Codice della Strada. L’accusa nei confronti del governo è quella di limitare pesantemente l’autonomia di azione delle amministrazioni comunali, visto che si depotenziano, a loro detta, “ZTL, aree pedonali, sosta regolamentata, controlli elettronici e mobilità ciclistica“. Misure che, secondo il comunicato di #città30subito, “ci allontanano dagli obiettivi del Piano Sicurezza Stradale 2030“.
“Vengono meno i presupposti per la tutela di chi è più vulnerabile e si indebolisce la convivenza tra i diversi utenti della città“, dicono le associazioni, che parlano di “misure inefficaci e dannose che non migliorano le norme attuali” e che “non agiscono sulle cause della strage e sulla prevenzione“. Per questo si chiede un approccio diverso che si basi sulla “moderazione della velocità, non solo attraverso i limiti ma anche con controlli e ridisegno dello spazio pubblico“.