Primi dubbi e problematiche relative al codice della strada che è entrato in vigore da pochissimo, soprattutto nell’ambito dello sharing.
Ormai non si fa altro che parlare e discutere del nuovo Codice della Strada, ovvero delle modifiche alla normative già presente per regolamentare il comportamento ed i limiti su strada nel territorio italiano. Un cambiamento approvato dal Senato ma voluto principalmente da Matteo Salvini, attuale ministro di infrastrutture e trasporti.
Oltre ad un’inasprimento sulle sanzioni e sulle pene per coloro che superano i limiti di velocità e soprattutto per i guidatori che vengono pizzicati in stato di ebrezza, sta facendo parlare di sé la ampia gamma di modifiche riguardo all’utilizzo dei monopattini elettrici. Vale a dire il mezzo ecosostenibile introdotto nelle città italiane da qualche anno e utile soprattutto in modalità sharing.
Molti cittadini stanno denunciando il fatto che vi sia una scarsa informazione e precisazioni mancanti in questo ambito. Le prime multe, dopo il via al nuovo codice, sono già partite per un utilizzo evidentemente sbagliato dei monopattini. Ma c’è chi sta alzando la voce, perché non considera chiare le normative vigenti sulla micromobilità elettrica.
Caos monopattini elettrici: “Norme inapplicabili con il nuovo codice”
Ad alimentare la discussione e chiedere chiarezza e modifiche regolari è stato Andrea Giaretta, ovvero il vicepresidente di Assosharing e responsabile dell’area micromobilità, dunque chiamato in prima persona a difendere la categoria. Le parole di quest’ultimo sono chiare e tonde: “Le nuove norme sui monopattini in sharing sono inapplicabili”.
Giaretta in particolare si riferisce a più ambiti. Il primo riguarda l’obbligo di indossare il casco, richiesto dal nuovo codice. Ma le aziende del settore sharing non sono attrezzate nel fornire questo strumento, né possono garantire che venga utilizzato dall’utenza. Anche perché il monopattino è un mezzo che non dispone di sedute e di bauletti.
Inoltre c’è una questione relativa alle norme igieniche, che non prevedono l’utilizzo di un casco così facilmente a noleggio, senza un controllo di tale strumentazione a fondo. Altro tema in discussione è quella della assicurazione obbligatoria. Giaretta contesta il fatto che il monopattino venga considerato come un’autovettura, non essendolo affatto, dunque è impossibile formulare una RC Auto per questo velocipede.
Infine c’è la situazione spinosa dei contrassegni: in questo caso, Assosharing ha detto di aspettarsi un decreto attuativo che vada a chiarire le caratteristiche del supporto da installare per il contrassegno stesso. Tante le questione considerate dunque ‘inapplicabili’: l’associazione spera che il Governo apra un dibattito o un dialogo per migliorare normative e comunicazioni sulla causa della micromobilità.