Ancora una volta, la storica casa britannica dimostra di non avere niente di meno rispetto alla concorrenza: il record di Triumph in Italia è una vera sentenza!
Storicamente parlando, il mercato motociclistico come quello automobilistico sono davvero spietati con le case britanniche, incluse quelle storiche: gli ultimi cinquant’anni hanno visto una vera “ecatombe” di brand dell’Albione che hanno chiuso i battenti o cambiato proprietà. Tra questi ricordiamo Austin, Morris, Rover, Leyland ed MG con quest’ultima che ha cambiato gestione passando in mani cinesi e riprendendo la sua attività europea.
Tra tutti i marchi che non ce l’hanno fatta ad adattarsi al mercato però, ne troviamo uno che continua invece a vendere bene e a farsi valere nonostante sia stato fondato addirittura nel 1885 potendo vantare quindi una lunghissima cavalcata in questo difficile mondo. Si tratta della casa Triumph, impegnata per qualche anno anche nel settore delle auto ma sicuramente molto più famosa per le sue motociclette.
Il brand inglese ha tante idee per il futuro ma soprattutto, un solido e vincente presente anche nel nostro paese. Sul mercato italiano infatti la casa britannica ha recentemente sorpreso le più rosee previsioni, battendo un primato che porta grande lustro alla casa. Vediamo cosa sono riusciti a fare in casa Triumph – che tra l’altro in Italia vanta più di un acquirente d’eccezione – e quale risultato ha incassato il marchio.
Triumph ancora sul pezzo in Italia
La casa britannica continua a detenere un’importante fetta del mercato nostrano come dimostra la recente chiusura dell’anno fiscale che ha visto il brand vantare un record non da poco. Dati alla mano, la casa inglese ha venduto abbastanza in Italia da considerare il nostro mercato come il quarto più redditizio al livello mondiale, per i suoi potenti e classici modelli di motociclette…
Secondo i dati sono state ben 6.620 le motociclette vendute in Italia dal marchio contro le circa 6.000 dell’anno scorso, un primato in netto miglioramento che modelli come la T100, la Bobber e naturalmente la immortale Bonneville che non sembra accusare i circa settant’anni di età che ha sul groppone, anzi, sul sellino, hanno contribuito a raggiungere.
Un record in continuo miglioramento che rende la casa britannica una delle più importanti al livello nazionale anche qui da noi, dove la concorrenza di Moto Guzzi, Ducati e Benelli – solo per citare tre marchi a caso – è davvero dura. A sorpresa comunque, con 974 unità è stata la Speed Triple a divenire il modello di punta del marchio inglese sul nostro mercato. E chi l’avrebbe detto?