Un problema all’impianto elettrico di una delle moto più amate sta facendo preoccupare migliaia di motociclisti. La casa non ha voluto rischiare.
Stavolta il guaio è serio. Le Triumph più vendute degli ultimi anni nascondono un difetto che non può essere ignorato. La notizia è rimbalzata veloce tra i possessori delle moto britanniche, creando non poca apprensione. E come dargli torto?
Quando si parla di problemi elettrici, nessuno vuole correre rischi. La casa madre lo sa bene, tanto che ha già avviato una massiccia operazione di richiamo. Il guaio si nasconde proprio dove non te lo aspetti. Tra l’alternatore e il cablaggio della moto c’è un punto critico.
Quando il sole picchia forte e la moto è sotto sforzo, in quel punto può succedere qualcosa di strano. Un ponte elettrico, lo chiamano i tecnici. Roba da poco? Macché. Quel piccolo difetto può far surriscaldare il connettore fino a deformarlo. E da lì al cortocircuito il passo è breve. Niente di più pericoloso su una moto.
Le moto da controllare sono parecchie. Le Bonneville, tanto per cominciare. Sia la T100 che la sorella maggiore T120. Poi ci sono le Scrambler, quelle che piacciono tanto a chi cerca una moto con personalità. E non dimentichiamoci della Street Twin e della Speed Twin 900. Tutte prodotte tra aprile 2020 e dicembre 2023.
La Triumph non ha perso tempo in chiacchiere. Ha già iniziato a chiamare i proprietari uno dopo l’altro. Il messaggio è semplice: porta la moto in officina, sistemiamo tutto noi. Gratis, ovviamente. Chi non ha ancora ricevuto la chiamata può controllare sul sito. Basta inserire il numero della propria moto e il gioco è fatto.
Non capita spesso che una casa come Triumph debba richiamare così tante moto. Ma in fondo è un bene che il problema sia stato scoperto prima che qualcuno si facesse male. Un cortocircuito non è uno scherzo. Può rovinare la moto, certo. Ma può anche mettere nei guai chi la guida.
La storia insegna che i problemi tecnici possono capitare a tutti. Anche alle case più blasonate. La differenza la fa il modo in cui vengono gestiti. E qui Triumph ha fatto quello che doveva. Ha ammesso il problema e si è mossa per risolverlo. Senza fare troppo rumore, ma anche senza nascondere nulla.
Chi ha una di queste moto farebbe bene a non perdere tempo. Meglio un giro in officina oggi che un guaio serio domani. Del resto, la sicurezza non è un optional. E quando si parla di moto, meglio non rischiare. La Triumph lo sa bene. E ha fatto la cosa giusta: prima viene la sicurezza di chi guida, poi tutto il resto.
Una cosa è certa: questa vicenda ci ricorda quanto sia importante la manutenzione. Non basta guardare la moto da fuori. Ci sono problemi che solo un occhio esperto può vedere. E quando si trova qualcosa che non va, bisogna intervenire subito. Senza se e senza ma.