In sella alla propria belva occorre stare molto attenti. La legge non conosce ignoranza e se vi beccano fuori dalle regole la batosta è notevole.
Uno dei motivi che spinge un appassionato di moto ad acquistare un bolide è il sound che fuoriesce dalle marmitte. La goduria di ascoltare la potenza del motore ad ogni botta di gas in un tratto misto è impareggiabile. Il problema delle moto troppo rumorose, in Europa, sta diventando un guaio serissimo e che viene trattato con severità anche dal nostro Codice della Strada.
L’inquinamento acustico è determinato da una forte esposizione a suoni e rumori di elevata intensità. Soprattutto in ambienti naturali, ma anche nelle giungle urbane, è diventato un guaio crescente. In Italia la legge n. 447/1995, art. 2, stabilisce che “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le normali funzioni degli ambienti stessi”.
Per ovviare a questo problema le moto devono essere dotate per legge di silenziatori e di scarico se parliamo di motori termici. Con le difficoltà riscontrate dall’elettrico sono ancora la maggioranza. La legge predispone un limite di emissioni sonore, che va dai 74 ai 77 decibel. La questione è diventata di portata mondiale. In Europa, specialmente in Germania e in Francia, la questione si è fatta molto delicata. Date una occhiata all’ultima novità della Moto Guzzi.
Le leggi sull’inquinamento acustico
Un tempo i motociclisti potevano divertirsi, infiascandosene di tutto. Oggi si sono alzate delle vere e proprie barricate. Il Codice della Strada, all’articolo 72 comma 1 lettera b, afferma che “I ciclomotori, i motoveicoli e gli autoveicoli devono essere equipaggiati con dispositivi silenziatori e di scarico se hanno il motore termico“.
In caso di violazioni le punizioni per i trasgressori sono severe. La multa va da 87 a 345 euro. Inoltre, l’articolo 78 comma 1: “I veicoli a motore e i loro rimorchi devono essere sottoposti a visita e prova presso i competenti uffici della Direzione generale della Motorizzazione Civile quando siano apportate una o più modifiche alle caratteristiche costruttive o funzionali, ovvero ai dispositivi d’equipaggiamento indicati negli articoli 71 e 72, oppure sia stato sostituito o modificato il telaio“. La multa prevista in caso di violazioni va da 431 a 1.734 euro, oltre al ritiro della carta di circolazione sino a revisione del mezzo.
La legge italiana è molto dura. L’articolo 155 ai commi 1 e 2 aggiunge che “durante la circolazione si devono evitare rumori molesti causati sia dal modo di guidare i veicoli, specialmente se a motore, sia dal modo in cui è sistemato il carico e sia da altri atti connessi con la circolazione stessa.
Il dispositivo silenziatore, qualora prescritto, deve essere tenuto in buone condizioni di efficienza e non deve essere alterato”. In questo caso, la multa va da 42 a 173 euro. L’inquinamento acustico può determinare danni psicologici, di pressione e di stress alle persone e per questo motivo non si può che accogliere con positività una forte presa di posizione.