Nel 2023 c’è un dato che fa spavento. I piloti della MotoGP devono fare i conti con un pericolo inedito e che ha messo in allarme l’intero Paddock.
Il campionato 2023 di MotoGP potrebbe essere ricordato per un record molto negativo. Se la battaglia al vertice tra i ducatisti Francesco Bagnaia e Jorge Martin sta entusiasmando pubblico, il dato che emerge nella prima stagione delle Sprint Race non è positivo.
Ad inizio anno ci si attendeva una grande imprevedibilità al vertice, grazie all’introduzione delle corse brevi al sabato. Nella sostanza le SR hanno anticipato i risultati della domenica, levando un po’ di pathos agli appassionati. Si sono trasformate, principalmente, in sfide dove i centauri rischiano il tutto per tutto in poche tornate, non avendo nulla da perdere in merito alle posizioni della griglia.
Le Sprint Race in MotoGP attribuiscono 12 punti al vincitore, mentre le altre 8 posizioni sino alla nona ottengono 9, 7, 6 5 4, 3, 2 e 1 punto. Questo nuovo sistema di attribuzione dei punteggi ha, completamente, stravolto le classifiche mondiali. Anche sul piano della preparazione vi è stato uno stravolgimento epocale con numerosi piloti messi alla frusta sul piano fisico. In particolar modo su piste con alti tassi di umidità e temperature hanno rischiato anche ripercussioni pericolose.
In questo complicato scenario i calendari della classe regina sono arrivati ad essere sfiancanti anche per gli addetti ai lavori. Nella prossima annata si registreranno 22 Gran Premi + 22 Sprint Race, andando a creare ulteriori patemi ai centauri della top class. Solo nella classe MotoGP nei primi 14 weekend di gara sono stati registrati 265 crash, il che corrisponde a una media di 18,9 incidenti per Gran Premio (nel 2022 era stata di 16,7).
MotoGP, una lista che fa spavento
Nel 2023 si sono già registrate 41 defezioni. Si tratta del numero più alto mai avuto nella storia della classe regina. Una doppia partenza per ogni appuntamento ha, certamente, raddoppiato i rischi ma anche il format di qualifica ha portato diversi piloti a pagare a caro prezzo cadute nelle sessioni precedenti alle gare. Il primo di una lunga lista è stato Pol Espargaró nelle FP2 a Portimao. Il centauro spagnolo ha riportato un polmone contuso e otto ossa rotte, tra cui la mascella e vertebre spinali. Il rider della GasGas ha saltato 8 GP.
Enea Bastianini, il giorno successivo, è stato colpito in pieno dal collega Luca Marini nella Sprint Race inaugurale sul tracciato di Portimao. L’ex centauro del team Gresini Racing è stato costretto a saltare 4 tappe a causa della frattura della scapola destra. Nel GP di Catalogna ha commesso un errore in Curva 1 e si è procurato la frattura del malleolo mediale. Ecco quante gare salterà.
Marc Marquez nel GP di Portogallo ha accusato la frattura del primo metacarpo della mano destra. Inoltre, al Sachsenring, si è procurato un pollice sinistro rotto, contusione alla caviglia destra e una costola rotta. Miguel Oliveira nella gara del GP di Portimao ha subito delle lesioni ai tendini dei rotatori esterni della gamba destra e, in seguito, si è infortunato all’apparato legamentoso labrale anteriore.
La lista degli infortunati è molto lunga e comprende anche l’alfiere del team Pramac, Jorge Martin, Joan Mir, Alex Marquez, Luca Marini, Alex Rins, Fabio Quartararo, Marco Bezzecchi e, naturalmente, Pecco Bagnaia. Il campione del mondo ha avuto un primo infortunio a Le Mans alla caviglia e, nella tappa del Montmeló, ha rischiato tantissimo nel crash con Binder. La KTM gli è salita sulle gambe, ma per sua fortuna ha riportato solo un grosso ematoma al ginocchio destro e delle contusioni al coccige. Il numero 1 non ha saltato nemmeno una tappa, ma rientra, a pieno titolo, nella categoria dei miracolati.