Caso Vespa Piaggio, viene a galla tutto: in pochi lo sapevano, svelato il segreto

La Vespa Piaggio ha segnato un’epoca in Italia e nel mondo, diventando il modello di scooter più famoso della storia: alla base ci sono alcuni semplici segreti

L’azienda italiana è riuscita a realizzare uno scooter, se così lo vogliamo definire, in grado di avere in sé tutte le caratteristiche che tanto servivano al popolo. Semplice, comodo, facile da guidare e con pochissima manutenzione, dal dopo guerra ad oggi è un marchio inconfondibile.

Una Vespa Piaggio elettrica parcheggiata
Caso Vespa Piaggio, viene a galla tutto: in pochi lo sapevano, svelato il segreto (Nextmoto – ANSA)

 

Quando uno parla del made in Italy e della nostra capacità di fare meglio le cose (Italians do it better) fa riferimento ad esempio a dei modelli meravigliosi come la Vespa. Nel pieno periodo della rinascita economica post Seconda Guerra Mondiale, con il boom che stava prendendo piede, l’Italia ha segnato la via verso l’uso delle due ruote. Prima la Lambretta e poi la Vespa sono entrate nell’immaginario collettivo, come la Dolce Vita, il buon cibo e i paesaggi meravigliosi del Bel Paese.

Nata dalla mente geniale di Corradino D’Ascanio, ingegnere abruzzese ideatore del primo prototipo di elicottero moderno, la Vespa ha preso piede in modo incredibile dagli anni 60′ in poi. La Piaggio aveva avuto bisogno di trasformare i propri stabilimenti che producevano motori, eliche e aeroplani per l’aeronautica militare, in fabbriche per mezzi civili.

Da qui l’idea di creare un modello “utilitario” a due ruote, aperto a tutti, per il popolo. Minimo consumo, facile da usare, costo limitato e accesso a tutti.

Il successo della Vespa in 5 mosse: tutti i dettagli di un mito

Uno dei grandi vantaggi era quello di non doversi preoccupare delle forature. Questo perché all’epoca, con strade non sempre asfaltate e in perfette condizioni, era davvero semplice incontrare problemi con gli pneumatici. Per ovviare a questo inconveniente, l’ingegnere decise di montare sospensioni monobraccio (quella anteriore ispirata ai carrelli degli aerei) che rendevano facile smontare la ruota per sostituirla con quella di scorta montata nel retroscudo.

Una serie di Vespe Piaggio parcheggiate
Il successo della Vespa in 5 mosse: tutti i dettagli di un mito (NextMoto – ANSA)

 

Altro punto vincente la comodità: stare sulla Vespa non doveva pesare come per gli altri motocicli, ma doveva dare una sensazione di comfort stile automobile. Telaio aperto come quello delle biciclette delle donne che permettesse di muoversi agevolmente e di salire senza dover alzare la gamba. Base di partenza per la posizione di guida quella di un’automobile, con una comoda sella, simile ad un sedile da macchina.

E poi il motore, gioiellino per l’epoca, lontano dal pilota, ricoperto da un guscio protettivo e con la trasmissione senza catena, una rivoluzione per l’epoca. Dall’aprile 1946, con i primi esemplari di Vespa venduti, questo gioiello divenne il simbolo dell’Italia che rialzava la testa, e lo è tutt’oggi, anche se con altre caratteristiche.

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