[galleria id=”25″]Non che non ce ne fossimo accorti negli ultimi mesi, ma ieri il prezzo della benzina è salito fino a toccare il massimo a 1,56 euro al litro.
Tanto. Decisamente troppo.
Leggiamo sul Corriere che la benzina e il gasolio hanno toccato un nuovo record per quanto riguarda il prezzo a cui vengono venduti in Italia.
La più cattiva è stata la Tamoil, celebre marchio di carburanti il cui slogan recita “energia positiva”, che invece si meriva un bel voto negativo.
I ritocchi Tamoil, infatti, sono stati fatti sia sulla benzina che sul gasolio, toccando la quota di 1.565 euro al litro.
Sulla lavagna dei cattivi finiscono anche la Erg, che ha ritoccato solo il listino della benzina verde salita a 1.565, mentre ha lasciato il gasolio fermo a 1.558, e le altre compagnie che, chi più chi meno, hanno ritoccato in alto i prezzi dei carburanti.
In una classe di cattivi, c’è sempre chi rimane “bravo”.
E’ il caso dell’ Agip che si è comportata abbastanza bene non modificando i prezzi per raggiungere la pessima quota dell’ 1.56.
E’ ovvio che un rincaro del genere appena prima delle vacanze non può che mettere in ginocchio coloro che avevano previsto di andare in vacanza a bordo dei propri mezzi.
Auto o moto che sia, il prezzo della benzina condiziona sempre di più le scelte degli italiani e finchè non sarà possibile disporre di motori ecologici, bisognerà fare i conti con questo problema.
Facendo una veloce analisi su Viamichelin, scopriamo che il prezzo di default della benzina è posto a 1.3 euro e ci vuole poco ad accorgersi che questo valore sia eccessivamente lontano dalla realtà.
Nel cambiarlo inserendo quello attuale (1.56 euro per litro) , ci si rende presto conto che la differenza è davvero alta: 0.26 euro per litro, circa le vecchie 500 lire.
Abbiamo provato a simulare un viaggio in moto da Milano a Bologna.
Per il percorso consigliato da viaMichelin, i numeri sono questi:
Costo 37.00 EUR
pedaggio 11.90 EUR | carburante 25.10 EUR | bollino autostradale
Tempo 02h17 di cui 01h47 su strade a scorrimento veloce
Distanza 219km di cui 205km su strade a scorrimento veloce
Stessa simulazione, ma con la benzina a 1.30 euro al litro
Costo 32.82 EUR
pedaggio 11.90 EUR | carburante 20.92 EUR | bollino autostradale
Tempo 02h17 di cui 01h47 su strade a scorrimento veloce
Distanza 219km di cui 205km su strade a scorrimento veloce
Questo significa che su un percorso di circa 220 Km, la differenza di spesa per il carburante è di circa 4.20 euro, che considerando andata e ritorno, diventano circa 8.50 euro.
Ossia, due terzi buoni della cifra del pedaggio per il ritorno.
Alternative per spendere di meno?
Abbiamo fatto una ricerca su Trenitalia (anche se il centauro è notoriamente “allergico” agli spostamenti in treno), con questi risultati.
Con l’ Eurostar la sola andata costa 28.50 euro
Con l’ Intercity, il prezzo scende a 22 euro
Cambiando treno, il risultato non cambia di molto a meno che non si riesca a prendere uno dei pochi regionali che costano di meno ma impiegano circa la metà del tempo in più per raggiungere la stessa destinazione.
Tirando le somme, significa che viaggiare sta diventando sempre più costoso e che anche le moto, prima semi-beate, risentono pesantemente di questa condizione di caro benzina.
Un rincaro difficile da capire, ancor più difficile da accettare, soprattutto se guardiamo ai dati relativi alla composizione del costo della benzina pubblicati su cosechenonvanno.
- Composizione Prezzo Benzina
Costo del prodotto e margine di guadagno (31.33% sul prezzo complessivo);
Accise (cioè tutte le imposte di cui il prodotto è gravato siano esse di carattere locale, regionale o statale – la voce pesa per il 52,00%);
Imposta sul valore aggiunto, IVA, uguale al 20% (la voce pesa, ovviamente, per il 20% rispetto alla somma delle prime due e, pertanto, per il 16,67% sul totale pagato).
- Determinazione del Costo del Prodotto
costo del prodotto raffinato (acquisto del greggio, trasporto in raffineria, lavorazione industriale per la produzione del carburante e il margine della raffineria stessa – non poco, i petrolieri non sono benefattori).
costo di deposito del prodotto su deposito costiero (depositato in giacenza prima della distribuzione alla rete di vendita – spesso nei porti in quanto il trasporto avviene via nave -)
trasporto primario (dal deposito costiero a depositi interni)
costo di stoccaggio su deposito interno
trasporto secondario (per arrivare al distributore stradale)
spese punto vendita e margine al gestore.
- Accise e Contributi Storici
la guerra in Abissinia del 1935 (1,90 lire);
la crisi di Suez del 1956 (14 lire);
il disastro del Vajont del 1963 (10 lire);
l’ alluvione di Firenze del 1966 (10 lire);
il terremoto del Belice del 1968 (10 lire);
il terremoto del Friuli del 1976 (99 lire);
il terremoto in Irpinia del 1980 (75 lire);
la missione in Libano del 1983 (205 lire);
la missione in Bosnia del 1996 (22 lire);
il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 (0,020 euro, ossia 39 lire).
A guardare questi dati viene da ridere, per evitare di piangere.
Anche se, fortunatamente, nonostante il rincaro del prezzo dei carburanti, occorre ben altro per spegnere la voglia di andare in moto!