Finalmente è arrivata la bella notizia. Ora cambiare scarico della moto non fa più rischiare una multa.
Chi ha vissuto la gioventù fino ai primissimi anni 2000 si ricorderà di quanto fosse comune l’acquisto del motorino tra gli adolescenti per poi truccarlo e renderlo più potente con la complicità di qualche meccanico amico. Il nuovo millennio ha portato con sé diverse modifiche di costume e certe pratiche, così come il desiderio di possedere uno scooter, sono diventate desuete, tuttavia, qualche ragazzo/a con il sacro fuoco delle due ruote resta ancora.

Allo stesso modo resiste ancora, seppur sopita, l’acquolina per qualche cavallo in più o per un rumore un po’ più possente rispetto al consueto. Ebbene, se fino a poco fa, mettere mano sullo scarico del proprio motociclo portava dritti ad una multa se fermati ad un posto di blocco, adesso la storia è cambiata. Finalmente è arrivata una bella notizia. Sostituirlo con un altro non originale e più prestazionale non comporterà alcun intervento punitivo.
Scarico della moto sostituito, cosa dice la legge
Ciò che conta è che la componente sia legale e omologata secondo la normativa vigente. Sulla carta, quindi, se si rispettano queste regole basilari nessuna autorità può sanzionare. Eppure, a volte, qualche ufficiale zelante fa leva sull’articolo 78 del Codice della Strada pretendendo di visionare il libretto dove deve essere registrato qualunque genere di ritocco ad un mezzo a motore.
Per chiarire la questione va specificato che la circolare ministeriale DCIVB/03 del 24/11/1997 stabilisce che sostituire uno scarico dotato di omologazione non può essere definito una modifica, in quanto non vengono alterate le peculiarità fisiche e meccaniche del sistema, ecco perché non è previsto l’obbligo di segnalazione sul documento. Il consiglio è comunque di portare sempre con sé il certificato del produttore dello scarico, in modo da poter confermare che il silenziatore è regolare.
Ovviamente, se si circola con scarichi non omologati si corre il pericolo di ricevere una multa tra i 419 e i 1.682 euro, con tanto di ritiro della carta di circolazione, oppure, nel caso le forze dell’ordine decidano di far valere l’articolo 72 che riguarda proprio i dispositivi che devono possedere le moto per circolare, l’esborso può variare dagli 84 ai 335 euro. Concludiamo con un chiarimento.

Per avere la certezza dell’omologazione la componente deve essere provvista di una sigla arrecante la lettera “e” e i numeri 5 o 9 che identificano la presenza o meno di un silenziatore con catalizzatore integrato.