La Cagiva è un brand storico, che di certo non ha fatto la fine che avrebbe meritato. Ecco cosa le è successo.
L’Italia è pullula di marchi di automobili e di moto di altissimo livello, che hanno fatto la storia del nostro paese. Purtroppo, se da un lato alcuni sono diventati famosi e di successo, altri sono finiti nel dimenticatoio, pur avendo avuto una storia indimenticabile. Uno di essi è la Cagiva, che venne fondata nel 1950 da Giovanni Castiglioni, in quel di Varese, e che nacque con obiettivi ben diversi da quelli che può avere un’azienda che si occupa di due ruote.
Infatti, era nata per produrre minuteria metallica, ma poi, la sua funzione fu convertita e divenne ciò per cui è famosa, ovvero, un costruttore di moto. Il nome Cagiva è legato al mix delle iniziali del fondatore e della città di Varese, ovvero CaGiVa (Castiglioni Giovanni Varese), e nel 2011 l’azienda passò di mano a suo figlio Cladio. Purtroppo però, il suo destino era in gran parte già segnato, ed oggi di questo costruttore se ne sente parlare sempre meno.
Cagiva, ecco perché è sparita dai radar
L’esordio della Cagiva nel mondo delle moto è avvenuto nel lontano 1978, quindi parecchi anni dopo la fondazione assoluta dell’azienda, con una squadra corse affidata a Gianfranco Bonera ed al mitico Marco Lucchinelli. In seguito, ci furono vari periodi di crisi e cambi di proprietà, sino al 1996, quando questo costruttore dovette vendere alcuni brand che aveva acquistato, tra i quali la Ducati, e nel 1999 toccò anche alla Moto Morini, in quello che fu l’inizio della fine per la casa di Varese.
Nel 2007 perse anche la Husqvarna e la dovette cedere alla BMW, ed in seguito, ci fu il primo enorme cambiamento in termini di gestione. Cagiva fu infatti venduta ad Harley-Davidson per ben 70 milioni di euro, ma che purtroppo, non è bastata per permettere al marchio italiano di ripartire e di iniziare a produrre nuovamente le moto del passato, in sostanza, fu l’inizio della fine.
Ed è qui che arriviamo alla domanda iniziale: che fine ha fatto la Cagiva? Oggi non ci sono più modelli e la produzione si è del tutto fermata, e tutti gli sforzi sono stati concentrati su altri marchi. Di certo, si tratta di un grande peccato, perché parliamo comunque di un grande marchio italiano che non ha avuto un destino all’altezza della sua fama e del proprio passato.